Il redditometro è uno strumento di lotta all’evasione ormai in azione dal 2012. L’obiettivo che si prefigge di raggiungere il fisco italiano è individuare i contribuenti che non dichiarano o che nascondono le imposte da versare. In sostanza, questo è uno strumento che permette agli ispettori di mettere a confronto redditi dichiarati con alcune spese effettuate, la differenza tra quanto guadagna un contribuente e il suo tenore di vita. Con un decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 settembre, le voci soggette a controllo sono diventate cento e si tratta di spese comuni non solo ai probabili evasori, ma anche a cittadini ignari dei rischi che corrono.

Molti dubbi e molte paure balenano nella testa dei cittadini che ormai non sanno più come comportarsi quando devono comprare qualcosa, pensando che magari è una spesa che causerebbe controlli da parte delle Agenzie Fiscali.

Ecco come funziona il redditometro

Il redditometro mira a scovare quelle persone che evadono il fisco, che dichiarano redditi esigui per non pagare le tasse e che, ad esempio, girano con auto di lusso. Il problema è che essendo uno strumento in mano al fisco e utilizzato su scala ampia, potrebbe colpire anche persone che sono in buona fede, che non sono i classici furbetti all’italiana. Il redditometro, infatti, ricalcola il reddito dei contribuenti in base alle spese sostenute.

Interessi sui mutui, assicurazioni, acquisto di gioielli e auto, ma da settembre anche spese per asili nido ePay TV. Le spese medie per famiglia calcolate dall’Istat in base alla zona di residenza non verranno più considerate. I risultati ottenuti in questo paniere, inoltre, vengono confrontati con il reddito dichiarato annualmente dai contribuenti e in caso di differenza superiore al 20%, scattano i controlli.

Cosa succede se si incappa nei controlli?

In genere l’Agenzia delle Entrate convoca il contribuente sospetto nei propri uffici e questi è tenuto a giustificare le sue spese. Il redditometro è tarato sul concetto che le spese che un contribuente sostiene in un anno devono essere finanziate con i guadagni dello stesso anno. Spetta al contribuente dimostrare che una spesa sia stata fatta con proventi diversi da quelli che si devono dichiarare obbligatoriamente.

Il redditometro non calcola gli eventuali risparmi degli anni precedenti e quindi bisogna stare attenti a cosa si compra e a quando la si compra. Nel 90% dei casi, i contribuenti che vengono sanzionati dal fisco grazie al redditometro pagano la multa o la sanzione perché hanno paura di peggiorare la situazione. Strumenti utili a giustificare le spese potrebbero essere le donazioni di genitori e parenti che però difficilmente sono dimostrabili perché altrimenti non sarebbero donazioni. In parole povere sembra che il fisco cerchi di dissuadere gli italiani dallo spendere i propri soldi e questo è deleterio per l’economia in generale. Combattere questo strumento è difficile e le spese che escono fuori dalle normali abitudini di una famiglia devono essere attentamente valutate.

Prima di comprare una macchina o una barca o qualsiasi altro bene che magari rappresenta il sogno di una vita, senza sentirsi dei ladri, bisogna procurarsi i documenti per giustificare la spesa, quindi saldi dei conti correnti degli anni passati, copia dei bonifici di una donazione e così via.