Le visure catastali conterranno i metri quadri degli appartamenti e non più i vani. La riforma del Catasto, ripetutamente annunciata, sembra ancora lontana, ma una prima novità, foriera di non poche semplificazioni per i contribuenti, è finalmente entrata in vigore.L’Agenzia delle Entrate ha, infatti, annunciato che le visure catastali conterranno i dati sui metri quadri degli appartamenti, utile sia ai fini commerciali che ai fini del calcolo della Tari, la tassa sui rifiuti.

Metri quadri nelle visure catastali: cosa cambia?

La novità del dato delle superfici espressometri quadrie non più in vani riguarda oltre 57 milioni di immobili, tutti quelli censiti nelle categorie dei gruppi A, B e C, per le quali il Catasto rilascerà un vero e proprio ‘documento di riconoscimento’ che riporterà tutte le informazioni dell’immobile: comune, sezione urbana, foglio, particella, subalterno, zona censuaria, categoria catastale, classe, consistenza, rendita e, come dicevamo, la superficie espressa in metri quadrati.

Le nuove visure catastali, già sperimentate negli uffici territoriali di Ravenna, Foggia e Brindisi, consentiranno di superare le distorsioni derivanti dalla espressione della superficie degli immobili in ‘vani catastali’ che portavano appartamenti con la stessa superficiee situati nello stesso comune ad avere rendite catastali diverse in seguito a calcoli complicati e farraginosi.

L’inserimento dei metri quadri nelle visure catastali rappresenta, secondo una nota dell’Agenzia delle Entrate, una semplificazione per i proprietari che potranno avere a disposizione un dato finora visibile solo dai terminali del Catasto.

Calcolo Tari: più Facile con i nuovi dati delle visure catastali

Lo stesso dato dei metri quadri sarà indicato ai fini del calcolo della Tari, la tassa sui rifiuti, per la quale non si tiene conto di balconi, terrazzi e di altre eventuali aree scoperte.

Si tratta di un’informazione che l’Agenzia delle Entrate già trasmette ai comuni ai fini del calcolo della Tari. Il proprietario dell’immobile potrà ora confrontare l’esattezza del dato utilizzato per il calcolo della tassa sui rifiuti e, in caso di incongruenza, effettuare la segnalazione direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate.