La stagione del 730si è appena conclusa, con milioni di contribuenti che hanno pagato le tasse oppure hanno ricevuto i rimborsi dal fisco. Si inizia già a parlare della prossima stagione, con l’aumento dei dati inseriti nel precompilato e con tutte le novità che si presume arriveranno con l’anno nuovo. Per qualcuno che si è accorto di aver sbagliato qualcosa nella dichiarazione, magari accettando i dati presenti nel precompilato che erano errati, entro il prossimo 25 ottobre si potrà ancora intervenire con il 730 integrativo.
Ricontrollare la propria dichiarazione dovrebbe essere una prassi
Come dicevamo, molti si sono accorti di errori commessi, magari perché non hanno ancora ricevuto i rimborsi o perché hanno controllato la propria dichiarazione già completata e si sono accorti di qualche anomalia. Una prassi che dovrebbe diventare di uso comune è controllare attentamente la propria dichiarazione per verificare, anche dopo il completamento del suo iter, l’esattezza dei dati riportati. Tra i dati preinseriti dall’Agenzia delle Entrate e quelli riportati dai contribuenti, gli errori sono più frequenti di quelli che si possono immaginare. Spesso si perdono soldi che per colpa di questi errori non sono stati rimborsati o addirittura, si incorre in multe e sanzioni come presunti evasori se gli errori hanno prodotto una minor imposta versata.
Rivolgendosi al Caf a cui ci si è rivolti per la presentazione o scegliendone uno che corregga un 730 fatto in maniera autonoma tramite le credenziali del proprio cassetto fiscale, entro martedì 25 è ancora possibile correggere gli errori grazie all’istituto del 730 integrativo o rettificativo.
Errori frequenti e conseguenze
Dal punto di vista dei conteggi, spesso sono le spese da detrarre quelle che producono il rischio di errore maggiore. Secondo le statistiche, il 63% degli errori riscontrati sono proprio sugli scontrini e le ricevute delle spese mediche. Aver scaricato spese non detraibili perché riferite ad acquisti di prodotti diversi dai farmaci (gli omogeneizzati, i deodoranti ecc.) perché non si è guardato bene lo scontrino della farmacia, può aver causato un maggiore rimborso ottenuto o una mino imposta versata.
Rettificando il 730 si può sanare la situazione immediatamente senza attendere che il fisco si accorga dell’errore e sanzioni il contribuente.
Altro errore comune è sui familiari a carico, che magari sono stati inseriti in percentuale maggiore o minore di quella spettante. Spesso, nelle dichiarazioni distinte tra coniugi, magari fatte in distinti momenti, tutti e due carica i propri figli come a carico al 100% invece che al 50%. Oppure capita di aver portato a carico un familiare che invece ha superato i 2.840,51 euro di reddito proprio. In caso di dichiarazioni con più CUD o con datore di lavoro diverso durante l’anno, il rischio di sbagliare sostituto di imposta è elevato.
Cassa Integrati e Mobilità
Un caso comune a molti riguarda i soggetti in mobilità o cassa integrazione. Non sempre le situazioni derivanti da ammortizzatori sociali sono uguali da azienda ad azienda. Le indennità per crisi di lavoro le paga l’INPS che emette la CU (l’ex CUD) in maniera autonoma. Spesso però è l’Azienda ad anticipare i soldi ai lavoratori, anche se il CUD viene emesso dall’Istituto. Può capitare di aver inserito l’INPS come sostituto di imposta. Se il contribuente attende un rimborso e con il 730 ha chiesto all’INPS di effettuarlo, se è l’azienda ad anticipare i soldi della mobilità, il rimborso sicuramente non è arrivato.
Ecco perché in questi casi bisogna rettificare il 730, cambiando sostituto ed inserendo come tale il proprio datore di lavoro e non l’INPS.
Se non si interviene in tempo, il credito di imposta spettante resterà appeso, in attesa che il contribuente lo richiami nel 730 dell’anno prossimo e quindi percependo eventualmente un rimborso solo ad agosto 2017, sempre che non si continui ad errare.