Può un grande sito di acquisti online riuscire a evadere tanto quanto pare abbia fatto amazon? La Polizia tributaria GDF di Milano avrebbe evidenziato un'evasione di 130 milioni di euro. Il tutto all'interno di un'operazione investigativa aperta ormai da un anno e che sembra aver scovato qualcosa di grosso in seno a una delle realtà più importanti nella compravendita online.

L'indagine nasce dall'osservazione di una filiale di Amazon

L'inchiesta è guidata dal pubblico ministero Adriano Scudieri e da Francesco Greco, che invece è procuratore. L'indagine nasce dall'osservazione di una filiale di Amazon in Lussemburgo, in cui è stato ipotizzato venisse omesso di dichiarare i redditi.

Gli inquirenti si sono dunque concentrati su tale pista, osservando attentamente i movimenti della filiale lussemburghese.

In ballo ci sono cinque anni di cifre non dichiarate, dal 2009 al 2014. Il "processo verbale di costatazione", una relazione finale di GDF, è stata passata in Procura circa un mese fa, nel tentativo di chiudere le indagini. Poi è stata coinvolta anche l'Agenzia delle Entrate, con il compito di inviare avvisi di accertamenti fiscali in relazione al contenzioso tributario.

Questo nonostante dati confortanti nel 2016 e la sempre crescente attenzione al problema da parte di Padoan, ma non si tratta dell'unica indagine dalla GDF sui grandi marchi di e-commerce (commercio online) e hi-tech (tecnologia).

la Apple Sales International, nella persona di Michael O'Sullivan, aveva patteggiato quarantacinque mila euro di multa, a seguito di un'indagine molto simile a quella che sta tutt'ora coinvolgendo Amazon.

Le grane di Apple Sales International

Apple Sales International, branchia irlandese della Apple, è stata colpevole di un'omessa dichiarazione di ben 879 milioni di euro in cinque anni, quasi tre volte tanto rispetto al colosso dell'e-commerce di Seattle.

Ma anche Google è finita nell'occhio del ciclone GDF milanese, nell'ambito di un'inchiesta tesa a dimostrare la sottrazione all'Erario Italiano di redditi imponibili per 230 milioni di euro circa, il tutto fra il 2009 e il 2013.

Stratagemmi di evasione che si muovono attraverso società più o meno fittizie delle Bermuda, dei Paesi Bassi e dell'Irlanda.

Mentre la GDF di Milano, con Procura e Pubblico Ministero, portano avanti la nuova indagine nei confronti di Amazon. Non sarà certo l'ultima, perché alle porte abbiamo altri due colossi, tanto di internet e di tecnologia, quanto evidentemente di evasione fiscale plurimilionaria. Trattasi in questo caso di Western Digital, primo produttore di dischi rigidi a livello mondiale, e il social network più famoso al mondo, ovviamente Facebook.