Come di consueto il mese di Giugno è dedicato al versamento della prima rata dell’Imu. La scadenza per l’acconto del 2017 è prevista per venerdì 16 giugno, mentre la rata a saldo andrà versata entro il 18 dicembre, visto che il 16 è un sabato e la scadenza si sposta al primo giorno feriale.
Cos’è l’Imu?
L’Imposta Municipale Unica, nata nel 2012 per sostituire l’Ici, si applica sui redditi fondiari di fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli e sostituisce, totalmente o in parte, anche l’Irpef e le addizionali regionali e comunali, relativamente ai redditi degli immobili non locati.
Dal 2014 è la componente patrimoniale della Iuc (Imposta Unica Comunale), che comprende anche la Tasi (Tributo per i servizi indivisibili) e la Tari(Tassa sui rifiuti).
Chi deve pagare l’Imu?
I soggetti chiamati al pagamento dell’Imu sono i proprietari di immobili e i titolari dei diritti di usufrutto, uso, abitazione, superficie e enfiteusi. Sono soggetti passivi di imposta anche l’ex coniuge assegnatario dell’immobile, a seguito di separazione, divorzio o annullamento di matrimonio, poiché titolare del diritto di abitazione, il locatario, nel caso di immobili concessi in leasing e il concessionario di aree demaniali.
Dall’anno 2013 non è più dovuta l’Imu sulla prima casa e sulle relative pertinenze, nel limite di un'unità per ciascuna delle categorie C/2 (cantine), C/6 (box auto) e C/7 (tettoie).
Sono escluse da questa esenzione le abitazioni principali accatastate come A/1 (Abitazioni di tipo signorile), A/8 (Abitazioni in ville) e A/9 (Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici), cosiddetti immobili di lusso, per il quale è prevista l’applicazione di una aliquota ridotta e una detrazione di 200 Euro.
Come calcolare l’acconto Imu 2017
Ricordiamo che per l’IMU il contribuente non riceve nessun avviso di pagamento presso il proprio domicilio, ma deve procedere autonomamente, o con l’ausilio di un professionista o CAF, a calcolare il dovuto. Il primo passo è quello di accertarsi se il comune, ove sono ubicati gli immobili, ha deliberato le aliquote per il 2017.
In mancanza, per il solo calcolo dell’acconto, vanno utilizzate quelle del 2016. Altri dati da tenere a disposizione sono: la rendita catastale per i fabbricati, il valore delle aree edificabili e il reddito dominicale dei terreni agricoli.
Il calcolo dell’IMU per i fabbricati
Il primo passo per calcolare l’IMU dovuta su un fabbricato è definire la base imponibile che si ottiene moltiplicando la rendita catastale, rivalutata del 5%, per opportuni coefficienti, diversificati in base all’utilizzo dell’immobile.
I coefficienti per il calcolo della base imponibile sono:
- 160 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria catastale A/10;
- 140 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale B e nelle categorie catastali C/3, C/4 e C/5;
- 80 per i fabbricati classificati nelle categorie catastali A/10 e D/5;
- 65 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale D, ad eccezione dei fabbricati classificati nella categoria catastale D/5;
- 55 per i fabbricati classificati nella categoria catastale C/1.
Ottenuta la base imponibile, si applica l’aliquota stabilita dal comune ove è ubicato il fabbricato e il valore così ottenuto va rapportato alla percentuale e ai mesi di possesso.
L’acconto è pari al 50% di detto importo.
Sono previste modalità di calcolo diversificate per alcune tipologie di immobili quali quelli assimilati all’abitazione principale, le abitazioni concesse in comodato, i fabbricati costruiti e invenduti (beni merce) e gli immobili di cooperative edilizie.