Capita spesso, agli studenti universitari, di andare fuoricorso: qualche momento di scoraggiamento, impegni vari (inclusi eventuali lavori portati avanti insieme agli studi), ed ecco che si arriva alla fine dei tre anni senza avere ancora sostenuto tutti gli esami necessari per il conseguimento della laurea. In questo caso, dinanzi allo studente, si apre lo scenario meno gradito: quello dell'essere classificato come fuoricorso, con un ulteriore aggravio di spese. Una situazione poco amata anche dalle istituzioni universitarie, poiché il successo di un Ateneo viene valutato anche in base alla percentuale di iscritti fuoricorso presenti al suo interno.

Questo tipo di studente viene considerato spesso scomodo, come si evince anche dai sempre più frequenti aggravi di spese per il pagamento delle Tasse universitarie da parte di chi è rimasto indietro con gli esami, circostanza che probabilmente scoraggia ancora di più chi ha difficoltà nel mettersi al passo con il programma di studi. Tuttavia sembra che l'aria stia cambiando, almeno nell'Università degli Studi di Torino, dove gli studenti fuoricorso avranno un pizzico di tregua in più.

Tasse gravose per i fuoricorso? A Torino no

A Torino, per venire incontro agli studenti fuoricorso, è stato raggiunto un accordo senza precedenti, sintetizzato in una chiara volontà di "non punire" chi è rimasto indietro con gli esami, costringendolo ad un ulteriore esborso di denaro per mantenere valida l'iscrizione all'Università.

Nonostante si tratti di una misura meno afflittiva, questa comunque non cancella la disparità tra gli iscritti fuoricorso e quelli in regola. Infatti il nuovo regolamento prevede che chi ha un ISEE inferiore ai 13.000 euro non pagherà nulla, ma solo se risulterà in pari con gli esami, mentre tutti gli altri dovranno comunque sborsare almeno 200 euro.

Tasse più giuste: gli inattivi pagano di più

Il provvedimento dell'Università torinese non deve essere inteso come un'istigazione a prendersela comoda con gli studi: l'intento è quello di cancellare la nota afflittiva finora posta in essere da diversi Atenei nei confronti dei fuoricorso, anche se non sono stati ancora equiparati agli iscritti in regola con il piano di studi.

Bisogna anche sottolineare che chi appartiene a fasce ISEE alte non godrà di alcuno sconto, e che la condizione dei fuoricorso verrà maggiormente tollerata, ma solo se si otterranno determinati risultati nell'anno accademico. Infatti gli studenti che resteranno inattivi non potranno beneficiare della nuova misura posta in essere dall'Ateneo torinese. L'obiettivo? Tasse più giuste e meno gravose per chi si è trovato indietro con gli esami, ma neanche fraintendibili come un invito a prendersela comoda.