L'accertamento fiscale che viene effettuato dall'Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni deve essere accompagnato necessariamente da un avviso al contribuente? La questione sembrava essere stata risolta un anno fa, ma in realtà non è ancora così. La Corte di Cassazione si è pronunciata ancora una volta sulla questione attraverso un'ordinanza. La soluzione prevista dalla Cassazione prevede che, in determinate circostanze, l'Agenzia delle Entrate può essere esentata dall'emissione dell'avviso preventivo al contribuente che lo informi dell'accertamento effettuato sul proprio reddito dichiarato nell'anno precedente.

Accertamento senza contraddittorio

Secondo la Cassazione è possibile l'accertamento fiscale senza eseguire prima il cosiddetto "contraddittorio preventivo", che permette al contribuente di venire a conoscenza del controllo per poter difendersi efficacemente e con un adeguato anticipo. Il contraddittorio permette infatti al contribuente di evitare la dispendiosa macchina tributaria, prima ancora di arrivare in tribunale, e concludere la procedura con un semplice documento che dimostri la correttezza della dichiarazione inoltrata all'Agenzia delle Entrate.

I casi speciali di controllo 'a tavolino'

La vicenda giudiziaria portata dinanzi alla Cassazione ha permesso di riaprire una ferita non ancora rimarginata che vede al centro del dibattito il contraddittorio preventivo.

La Cassazione ha affermato che, in alcuni casi particolari e preventivamente fissati, l'Agenzia delle Entrate può effettuare un accertamento "a tavolino", senza avvertire il contribuente. I casi previsti sono essenzialmente tre: 1) nella situazione in cui vengano accertati tributi armonizzati come l'Iva, ma solo a condizione che il contribuente avesse fatto valere la non pretestuosità della sua opposizione; 2) nel caso di accertamenti che derivano da una verifica effettuata direttamente presso la sede del contribuente; 3) infine nel caso di accertamenti che vengono effettuati mediante redditometro o studi di settore.

Ma secondo quanto pronunciato dalla Cassazione rimane il divario tra i contribuenti che possono accedere al contraddittorio preventivo e che vengono agevolati nella loro difesa dalla notifica, e coloro che vengono invece a conoscenza del controllo fiscale solo una volta che questo è già stato effettuato.