Presto non sarà più necessario presentare la dichiarazione dei redditi, né attraverso una modalità telematica, come ad esempio la attuale dichiarazione precompilata, né attraverso l'invio del modello cartaceo 730. E' una delle tante novità che, nel medio periodo, dovrebbero rivoluzionare il rapporto tra Fisco e contribuente secondo il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. In una lunga intervista concessa a Repubblica, il direttore Ruffini delinea le principali direttrici della sua riforma in fieri verso un Fisco che abbia, come lui stesso afferma, il cittadino - contribuente al centro della sua azione.

E questo nuovo rapporto con il contribuente passa anche, secondo l'alto funzionario, attraverso una semplificazione delle richieste e delle comunicazioni tra i vari soggetti coinvolti nella vicenda fiscale. Vediamo, quindi, di capire cosa i contribuenti possono aspettarsi nel prossimo futuro dalla riforma dell'amministrazione fiscale e come, queste decisioni, impatteranno sulla loro vita quotidiana.

L'abolizione definitiva della dichiarazione dei redditi

Secondo Ruffini i tempi sono ormai maturi per iniziare un percorso che, spiega, entro massimo 5 anni ci porti all'eliminazione della dichiarazione dei redditi. E il processo verso questo obiettivo è già iniziato con la dichiarazione precompilata che, nelle intenzioni del direttore dell'Agenzia delle Entrate, rappresenta un passaggio intermedio in questa direzione.

In pratica, è l'idea di Ruffini, il contribuente da soggetto controllato diventa controllore del corretto operato dell'Erario. Infatti, già oggi la tecnologia consente di poter accedere a tutti i dati significativi necessari per poter ricostruire il reddito dei cittadini. Di conseguenza, il Fisco presenterà al contribuente una ricostruzione veritiera della sua capacità reddituale, che il contribuente avrà il diritto di verificare ed, eventualmente, contestare nel caso ritenesse che l'elaborazione effettuata sia erronea.

Riduzione del contenzioso e rapidità nella restituzione dell'indebito

Ruffini ha anche indicato quali sono gli obiettivi dell'Agenzia delle Entrate nella gestione del contenzioso tributario, ma anche nel riconoscere gli errori del Fisco e, di conseguenza, nella necessità di restituire quanto indebitamente riscosso dal contribuente il più velocemente possibile.

Il raggiungimento di questo ulteriore obiettivo passa, per il direttore Ruffini, sia da un processo di semplificazione normativa, ma anche da un maggiore rispetto del tempo perso dai cittadini. Anche in questo senso nel corso dell'ultimo anno si sono fatti dei progressi, infatti, l'Agenzia delle Entrate ha restituito ben 10 miliardi di crediti Iva e 2 miliardi di imposte sui redditi. Inoltre, anche nel contenzioso tributario l'Agenzia delle Entrate risulta vittoriosa in 7 casi su 10. Ruffini ha anche rivendicato i buoni risultati ottenuti dalla prima rottamazione delle cartelle esattoriali che spinge a ritenere possibile un analogo risultato per la versione bis, soprattutto ora che si sono aperte le porte anche ai vecchi ruoli dal 2000 al 2016.

E ha tenuto a precisare che non si tratta di un condono come evidenziato da diversi media. Viene, piuttosto, data la possibilità ai cittadini di mettersi in regola senza dover pagare interessi sanzioni eccessive. Sempre in quest'ottica di servizio al contribuente devono essere viste anche le ulteriori innovazioni in programma come, ad esempio, sapere attraverso il proprio bancomat se si hanno carichi pendenti con L'Erario o la ricezione di un sms sul proprio telefonino allo stesso scopo a cui, fino ad oggi, hanno aderito 130 mila cittadini.