Le novità sulle sigarette elettroniche sarebbero diverse e di diversa natura. Infatti la Commissione di Bilancio del Senato avrebbe, già da diversi giorni, attuato l’emendamento che prevede, ad esempio, l’introduzione di una nuova tassa su tutti i tipi di liquidi con o senza nicotina usata nella sigaretta elettronica e la possibilità di passare la gestione del settore nelle mani del monopolio di Stato.
Nuove regole di vendita per le sigarette elettroniche
Cambiano le regole del settore della famosa ‘svapo’. Se verrà approvato in via definitiva il nuovo testo normativo il settore verrà gestito e passerà direttamente al Monopolio di Stato che autorizzerà la loro vendita solo nei tabacchini e presso rivenditori autorizzati.
Sarà vietata anche la vendita online, di tutti i dispositivi e i liquidi con o senza nicotina dedicati al settore della ‘svapo’ e la conseguente chiusura degli e-commerce del settore in rete. Secondo i nuovi programmi entro la fine di marzo 2018, l’agenzia delle dogane e dei Monopoli dovrebbe aver concluso l’iter di inquadramento delle nuove regole e norme del settore. Fino a questa data quindi, le attività commerciali presenti sul tutto il territorio, potranno continuare la propria vendita in attesa di poter adottare le nuove disposizioni date dalle nuove regole affinché la licenza in loro possesso possa ancora essere considera valida.
Tassa da 5 euro sulla ‘Svapo’: il settore si ribella
Le sigarette elettroniche sono anche chiamate e-cig e sono disponibili e molto utilizzate ormai ovunque.
Nascono come valida alternativa meno dannosa al consumo del normale tabacco delle sigarette e dei sigari. Il loro scopo è quello di abbassare, in particolar modo, la dipendenza dalla nicotina e studiate per assomigliare il più possibile, per percezione olfattiva e mimica ad una normale sigaretta. Ma contro la mazzata in arrivo nel settore delle sigarette elettroniche, accolta in questi giorni dagli addetti al settore con estrema rabbia e incredulità, il prossimo 29 novembre commercianti e consumatori di e-cig protesteranno alla Camera contro l'emendamento del Governo che potrebbe mettere in ginocchio l’intero settore attraverso il nuovo regime dettato dal Monopolio che apre a nuove tassazione e regole per le licenze.
Il settore oggi stima un giro d’affari oltre 300 milioni di euro, ma le nuove disposizioni previste dall’emendamento, potrebbero radicalmente incidere e far dichiarare una profonda crisi del settore con la perdita di centinaia di posti di lavoro.