Una importante novità per tutti i possessori di autoveicoli, mezzi commerciali ed automezzi pesanti sta per materializzarsi. Infatti la Commissione Europea Trasporti ha approvato alcune proposte relative alla circolazione sulle strade dei paesi comunitari ed anche alla tassa di proprietà da pagare annualmente, il bollo auto. Quanto emerso dalla discussione europea sarà una autentica rivoluzione che riguarderà milioni di persone e milioni di italiani, anche se l’impatto di queste novità necessita di diversi anni di tempo per diventare effettivo.

Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe cambiare per i possessori di questi mezzi di trasporto e soprattutto, se le novità porteranno loro un vantaggio.

La tassa

Oggi il bollo auto viene pagato indistintamente dall’uso del veicolo, cioè a prescindere dai km percorsi. Il parametro utilizzato per definire l’importo dovuto per il bollo auto è la potenza del veicolo. Le esigenze di tutela ambientale sono all’origine di questa discussione nata in ambito europeo e che se mai dovesse diventare legge, costringerebbe anche l’Italia ad adeguarsi. Infatti la proposta appena approvata in Commissione Europea Trasporti collega la tassa automobilistica all’uso del veicolo. Come dire, più guidi e quindi più inquini e più paghi.

I parametri utili al calcolo del bollo diventeranno due, cioè i km percorsi e la quantità di inquinamento prodotto dal veicolo. Il primo fattore verrebbe verificato dalle autorità competenti in materia di pagamento tassa automobilistica, grazie alle scatole nere, già diffusissime anche da noi e che sempre in base alle novità europee in materia, presto diventerà obbligatoria, per motivi di sicurezza ma anche per motivi di tassazione.

Per l’inquinamento, anche se nella discussione Europea di questi giorni non sembra essere uscito niente al riguardo, appare inevitabile che saranno tassate maggiormente le auto di vecchia immatricolazione, quelle senza i nuovi strumenti anti-inquinamento che vengono montati sulle nuove auto.

Risparmi o aumenti?

Il dubbio adesso è sempre lo stesso, chi ci guadagnerà?

Sicuramente chi usa la propria autovettura non frequentemente pagherà di meno di oggi, mentre al contrario, chi percorre molti km all’anno, come quelli che usano l’auto per motivi professionali, finirà per pagare di più. Una delle cose che immaginiamo saranno contestate a questa autentica rivoluzione sarà il maggior esborso richiesto a chi ha veicoli più vecchi e magari non ha la possibilità di cambiarlo con uno nuovo. Ipotizzare già oggi critiche al provvedimento che penalizzerà i meno benestanti che non possono permettersi una auto nuova, non appare esercizio azzardato. Va ricordato comunque che l’iter di queste novità è solo all’inizio ed i tempi tecnici per renderlo effettivo sono lunghi. Per mezzi pesanti e veicoli commerciali in genere (massa a pieno carico superiore ai 24 quintali) si ipotizza lo start del nuovo bollo nel 2023, mentre per gli autoveicoli comuni, solo dal 2026.