Il pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti, potrebbe avvenire attraverso la bolletta elettrica, così come avviene attualmente per il canone Rai. La proposta viene dalla Lega che ha presentato un emendamento alla legge di Bilancio 2019 in tal senso, prevedendo tale possibilità per i Comuni in dissesto che hanno deliberato un piano di riequilibrio finanziario.

L’emendamento in questione sarà oggetto di discussione presso la Commissione Bilancio del Senato insieme al maxi-emendamento alla manovra ma ha già suscitato le proteste da parte delle principali associazioni dei consumatori.

Tassa sui rifiuti in bolletta: l’emendamento della Lega alla manovra

La novità proposta dalla Lega attraverso un emendamento alla legge di bilancio prevede che il pagamento della tassa sui rifiuti possa avvenire attraverso una rateizzazione inserita nella bolletta elettrica. Una possibilità che, comunque, non interesserebbe tutti i Comuni ma solo le amministrazioni che versano in una situazione di dissesto finanziario che potrebbero così dare ossigeno alle casse riducendo la possibilità di evasione della Tari.

Nel caso in cui la proposta dovesse passare l’esame della Commissione Bilancio, bisognerebbe però trovare un meccanismo per il trasferimento delle somme incassate dalle società di distribuzione elettrica agli enti locali, destinatari del tributo in questione.

La misura è sostenuta dal sottosegretario all’Economia, il leghista Massimo Garavglia, che la vede come un aiuto ai Comuni in dissesto, anche se lo stesso sottosegretario riconosce l’esistenza di molte resistenze al varo della norma.

Associazioni consumatori sul piede di guerra: “No alla Tari in bolletta”

Resistenze non solo interne al governo ma anche tra i consumatori, come dimostrano le immediate reazioni delle maggiori associazioni.

Il rischio paventato dal Codacons, ad esempio, è quello di favorire l’aumento della morosità sulle bollette elettriche. Molti utenti in difficoltà economica, infatti, finirebbero col non pagare la bolletta in quanto non possono pagare la rata della Tasi, correndo così anche il rischio di subire la beffa dell’interruzione della fornitura elettrica.

La Federconsumatori, invece, pone l’accento sul fatto che le famiglie, anziché pagare due volte l’anno, dovrebbero sopportare un maggiore esborso ogni due mesi, aggravando la situazione già critica delle bollette elettriche che, nell’ultimo anno, hanno sopportato aumenti superiori al 10 per cento e sulle quali già pesano oneri di sistemi insostenibili.

Proteste anche da parte dell’Unione Nazionale Consumatori che contesta l’automatica estensione delle autorizzazioni all’addebito sul conto corrente anche per la tassa sui rifiuti, privando il consumatore della possibilità di revocare la domiciliazione solo per la Tari.