Dopo essere state inserite nei decreti sicurezza di Matteo Salvini che, di fatto, hanno posto un primo limite al loro utilizzo in Italia, le autovetture con targhe estere sono tornate al centro delle attenzioni del governo. Questa volta è il decreto fiscale - la cui bozza è stata pubblicata pochi giorni fa dall'Ansa - ad interessarsi alle macchine usate comprate in altri Paesi europei.

Il Sole 24 Ore riporta che le acquisizioni di autovetture oltreconfine finiranno nel mirino del Fisco italiano perché potrebbero essere il segnale di una presunta evasione fiscale.

Quando il documento verrà approvato, le esenzioni dal versamento dell'Iva sulle suddette utilitarie - anche in caso di acquisto da parte di privati cittadini - dovranno essere autorizzate direttamente dall'Agenzia delle Entrate.

La normativa vigente

Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza hanno sottolineato da tempo la necessità di trovare delle soluzioni efficaci nella lotta alle frodi fiscali legate alle operazioni di compravendita di auto all'estero. La legge vigente contempla l'obbligo di saldare l'Iva per un veicolo comprato in un altro Paese. In mancanza di quest'adempimento, la vettura non può essere immatricolata in Italia.

Le fiamme gialle, però, tramite una serie di indagini portate avanti in questi ultimi anni, hanno scoperto diverse frodi ai danni dello Stato.

Lo stratagemma utilizzato è quasi sempre lo stesso: la macchina comprata oltreconfine da un titolare di partita Iva - di solito un concessionario - viene fatta risultare come acquistata da un privato cittadino. Questi, in sede di immatricolazione nel nostro Paese, dichiara di aver già pagato l'Iva allo Stato da cui proviene il mezzo di trasporto, e così non deve versare l'imposta tramite il tradizionale F24.

Dl fisco: l'esenzione dal pagamento dell'Iva dev'essere stabilita dall'Agenzia delle Entrate

Ovviamente, la pratica succitata è illegale. Per arginare questa piaga, il decreto legge sul Fisco prevede che l'eventuale esenzione dal pagamento dell'imposta sul valore aggiunto tramite modello F24 debba essere sancita direttamente ed esclusivamente dall'Agenzia delle Entrate.

Nello specifico, dovrà essere il direttore dell'ente ad indicare, dietro provvedimento, modalità e termini delle verifiche.

Il decreto stabilisce anche che i controlli debbano essere preventivi e che riguardino anche i cittadini privati che scelgono di acquistare un'auto usata all'estero per poi portarla in Italia. Dunque, a differenza della normativa attuale, verrà operata un'equiparazione tra aziende titolari di partita Iva e persone fisiche.

In questo modo la Motorizzazione, registrando e controllando la targa straniera del veicolo, potrà valutare se c'è stata evasione del pagamento dell'Iva o altri danni all'erario.