Ieri il Consiglio dei Ministri ha diramato la nota di aggiornamento del Def, l'atto di governo che per importanza è secondo solo alla legge di Bilancio. Si tratta del documento in cui sono indicate le linee programmatiche dell'esecutivo, l'atto propedeutico alla legge di Bilancio, con i capitoli di spesa. Tra i 23 disegni di legge allegati alla nota di aggiornamento del Def, c'è anche la riforma del catasto, che se davvero diventasse legge potrebbe nascondere un aumento di imposizione fiscale per i contribuenti. Il quotidiano "Il Sole 24 Ore" mette in luce questa novità sottolineando come ci sia il rischio di un aumento delle Tasse per i proprietari di case sul territorio italiano.

Ben più pesante invece è quello che riporta "Il Giornale". Secondo il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, parla di autentica stangata per gli italiani con quello che il governo PD-M5S sta per mettere in atto con la riforma catastale. Cosa accadrebbe davvero e cosa prevede la riforma del catasto? ecco cosa potrebbe cambiare per i contribuenti e perché il governo vuole mettere mani alle rendite catastali degli immobili.

La riforma del catasto immobiliare

Ciò di cui parliamo è la riforma del catasto immobiliare che il governo giallorosso ha inserito nel Def, con un disegno di legge allegato. Come dicevamo in premessa infatti, tra i 23 disegni di legge allegati alla nota di aggiornamento del Def c'è anche questa proposta di riforma.

Da anni si parla di mettere mano in materia rendite degli immobili per allinearle al valore di mercato più o meno attuale, ma mai come adesso, la riforma appare fattibile essendo entrata nel Def. Su indicazione della Unione Europea, che chiede che il valore catastale di un immobile sian quanto più vicino possibile a quello di mercato, anche l'Italia come tutti gli altri Paesi membri cerca di adeguarsi.

Senza troppi tecnicismi, adeguare le rendite catastali così come indicato dalla UE a tutti gli Stati membri, provocherà inesorabilmente un aumento di questi valori. Le rendite sono i valori che il fisco italiano usa per assegnare il corrispettivo da pagare ai proprietari degli immobili in quanto a tassazione sulle case.

Tradotto in termini pratici, aumenterebbero le tasse sugli immobili.

Secondo il Sole 24 Ore per esempio, le nuove rendite da utilizzare per le imposte, dovrebbero essere ricalcolate tramite un complicato algoritmo che produrrà immediatamente un aumento per esempio, dell'Imu da pagare. L'obbiettivo di questa autentica rivoluzione è quello portare alla luce il reale valore economico di tutti gli immobili, soprattutto quelli che non essendo aggiornati da tempo, hanno una rendita e quindi una base su cui calcolare le imposte più bassa di quella che dovrebbe essere.

Confedilizia è sull'attenti

Stando a quanto riporta il Sole 24 Ore, effettivamente il differenziale tra valore di mercato e rendite catastali è piuttosto netto, anche perché l'impianto su cui si regge l'attuale catasto urbano è del 1939.

In pratica, le rendite attuali molte volte sono più basse della metà di quelle che davvero dovrebbero essere. La riforma del catasto è una cosa di cui si parla da anni. Nel 2015 fu vicinissima ad essere attuata, solo che le inevitabili ricadute in termini di gradimento del governo in vista delle elezioni consigliò l'esecutivo di allora (era il governo Renzi), di lasciar perdere. Accadde una cosa simile con il governo Gentiloni nel 2017, quando la riforma era figlia di un disegno di legge congiunto di Partito Democratico e di Forza Italia.

In quel caso come adesso, la proposta fece capolino nel Def, ma anche allora non fu completata. Confedilizia già allora contestò l'ipotesi perché sembrava un assist ai Comuni, perchè specialmente l'Imposta municipale unica è un balzello che rimpingua le casse dei comuni.

Un aumento delle rendite e quindi della base imponibile però andrebbe ad aumentare anche l'Irpef da pagare, perché sono i valori su cui i contribuenti devono pagare l'Imposta sul reddito delle persone fisiche. Dopo il Def di ieri, l'occhio attento di Confedilizia ha già fiutato ciò che si nasconde dietro il Dl in questione e grida già all'allarme. Giorgio Spaziani, Presidente di Confedilizia, tramite un post sul suo profilo ufficiale di Twitter è stato molti chiaro e diretto nel contestare ciò che adesso sembra intenzionato a fare il governo giallorosso.

Secondo Spaziani la tassazione sugli immobili in Italia è già troppo elevata e numerosi sono i soggetti che di proposito rendono ruderi i propri immobili pur di non pagare le tasse.

"La cosa che un governo dovrebbe fare è abbassare le tasse sugli immobili che di fatto dal 2012 è una autentica patrimoniale che ha tolto dai consumi 183 miliardi di euro (è il gettito di Imu e Tasi dal 2012 al 2019), questo ciò che ha scritto il Presidente di Confedilizia con il suo tweet. "Evitiamo di raccontare ai cittadini la favola che la riforma del catasto eliminerà la sperequazione, perché in realtà l'obbiettivo è assecondare Bruxelles e aumentare ancora di più il prelievo sui proprietari immobiliari", così Spaziani ha chiuso il suo polemico post su Twitter.