La giornalista Milena Gabanelli punta il dito contro sei stati europei che, a suo modo di vedere, sottrarrebbero all’Italia tasse per il valore di 6,5 miliardi di euro all’anno. I Paesi sul banco degli imputati della ex conduttrice di Report sono Lussemburgo, Belgio, Irlanda, Malta, Cipro e, soprattutto, Olanda. Questi governi utilizzano tre metodi per convincere multinazionali e imprese a spostare la sede legale e fiscale nel loro territorio. Metodi scorretti secondo la Gabanelli che sfavorirebbero il nostro Paese.
Milena Gabanelli contro gli Stati che ‘ingrassano ai danni dei Paesi membri della Ue’
“In Europa ingrassano, a danno dei Paesi membri, Lussemburgo, Irlanda, Olanda, Belgio, Malta e Cipro - denuncia Milena Gabanelli in un video con articolo allegato, pubblicato dal Corriere della Sera - ogni anno in questi microscopici Paesi approdano 257 miliardi di euro e dalla tassazione incamerano tra il 4 e il 6% del loro Pil. Tutto nasce da una legge che è giusta - premette la giornalista - che è quella di impedire che i profitti prodotti dai grandi gruppi o dalle multinazionali siano tassati sia dove operano che dove hanno la sede fiscale. Certo che però, se io produco profitti in Italia e poi porto gli utili in Irlanda e l’Irlanda tassa zero, il gioco è fatto”, sottolinea.
Gabanelli: ‘Ci sono tre modi per far pagare meno tasse’
Secondo Gabanelli “ci sono tre modi (per far pagare meno Tasse ndr). Il primo: scelgo il Paese dove si paga di meno, basta dimostrare che il consiglio di amministrazione si riunisce là, dove trasferisco gli utili, i dividendi e le plusvalenze. Lo fa per esempio Stmicroelectronics che produce in Italia, ha gli uffici in Svizzera e paga le tasse in Olanda”.
Il secondo metodo consiste invece nell’utilizzare il cosiddetto “transfer pricing, che vuol dire trasferire all’interno di un gruppo prestiti, brevetti, marchi e servizi assicurativi attraverso una controllata che ha sede in un paradiso fiscale”. Pratica utilizzata da, Gabanelli fa i nomi, Eni, Enel, Telecom Italia, Fiat attraverso Fiat finance & trade che “ha sede in Lussemburgo e per 15 anni ha trasferito servizi finanziari all’interno del gruppo pagando meno delle società lussemburghesi.
E infatti la commissione Ue ha condannato l’azienda per un illegittimo aiuto di Stato a pagare al Granducato 30 milioni di euro di tasse”.
‘Olanda non vuole che nel dramma del Covid l’Europa ci dia un aiuto’
Il terzo metodo è quello di trasferire la sede dell’azienda “in un Paese a fiscalità agevolata e si fattura tutto da lì, anche i servizi prodotti e realizzati in un altro Paese. Lo fanno tutte le aziende digitali, ma anche Ryanair e Uber - denuncia Gabanelli - sta di fatto che nel 2019 l’Italia ha perso imposte su 21 miliardi di euro di profitti, ovvero sei miliardi e mezzo. La Francia ne ha persi 9, la Germania 14. Intanto, chi vuole trasferire un pezzo di azienda in Olanda paga zero tasse su dividendi, interessi, royalties, plusvalenze.
E, secondo la loro legge, è possibile anche controllare la società con quota di minoranza in modo tale da evitare scalate, alla faccia del libero mercato - sbotta Milena Gabanelli prima di concludere - ma l’Olanda non vuole che nel dramma della Covid l’Europa ci dia un aiuto”.