Fine giugno è il momento in cui gli italiani sanno di dover pagare la cosiddetta imposta di bollo. La tassa sui conti correnti sarà rinnovata anche per il 2020 e troverà applicazione alle fine di giugno. La scadenza viene, dunque, confermata nonostante il 2020 sia stato un anno fiscale in cui molti termini siano stati prorogati per venire incontro alle emergenze economiche di quanti hanno dovuto subire gli effetti della crisi. La scadenza vale per coloro i quali dispongono di conti correnti a rendicontazione annuale. Nel caso in cui fosse trimestrale pagano solo una rata.
Non è una patrimoniale
Il Giornale di Sicilia, nella sua edizione on line, sottolinea come si fosse ipotizzato che la scadenza potesse essere prorogata al 30 settembre. Resta, dunque, l'onere per quanti hanno un conto corrente o a un libretto postale di pagare entro il sesto mese dell'anno. Secondo, inoltre, quanto specifica il Gazzettino ad essere interessati dalla misura sono milioni di italiani per una tassa il cui indotto per lo Stato è quantificabile in milioni di euro. Sempre lo stesso giornale sottolinea come il prelievo avviene direttamente del conto corrente. Si parla, comunque, di un'imposta che, tuttavia, non può essere considerata una patrimoniale. Non lo è di fatto, ma soprattutto non presenta alcun tipo di oscillazione rispetto al tipo di risparmio o alla quantità di essi.
Imposta di bollo: non mancano le eccezioni
Tuttavia, l'imposta di bollo resta un costo per quanti hanno un conto corrente. Anche se questi sono esteri. Il suo ammontare è di 34,20 euro per i soggetti fisici e arriva a 100 euro per qualsiasi altro soggetto giuridico. Tuttavia, esistono situazioni in cui la cifra viene spalmata attraverso una dilazione.
L'imposta di bollo, tuttavia, prevede norme che consentono delle eccezioni. Potranno, infatti, non doverla pagare coloro i quali abbiano un giacenza media massima non oltre i 5.000 euro.Sfuggono al così detto balzello anche coloro i quali hanno un Isee al di sotto dei 7.500 euro.
Restano al di fuori dall'obbligo anche coloro i quali lascino i propri risparmi su conti con caratteristiche particolari come le prepagata ed eventuali conti correnti PayPal.
Nel primo caso anche l'eventuale presenza di un Iban non rappresenta una motivazione che induce la platea che ne possiede una a entrare nella fascia dell'obbligo. Tanto per fare un esempio, coloro i quali hanno un conto corrente bancario a rendicontazione trimestrale si troveranno a pagare entro giugno solo 8,55 euro nel caso di un individuo, mentre gli altri soggetti 25.
Cifre che restano lontane da quelle che potrebbero essere le logiche di un'eventuale patrimoniale. Ipotesi, al momento, mai annunciata dal governo e spesso smentita, nonostante la crisi economica.