L’aveva annunciato su Twitter ad agosto Kim Schmitz, meglio conosciuto come Kim Dotcom, riportando in vita la sua creazione da cui milioni di persone si servivano per vedere film e serie tv via streaming. Il milionario Kim, agli arresti domiciliari nella sua residenza neozelandese, sta fuggendo dall’estradizione negli Usa e si porta all’attacco inventando un nuovo metodo per eludere le leggi americane. Si tratta di ospitare il nuovo sito Me.ga su server che non si trovano fisicamente negli Usa, infatti, il precedente Megaupload venne rintracciato dalle autorità statunitensi grazie ai server affittati in Virginia sebbene la sede legale fosse ad Hong Kong.
I dati che transiteranno nei server di Me.ga, saranno cifrati e per decodificarli non sarà necessario installare software particolari, ma tutto avverrà online su una piattaforma cloud (provider per memorizzare, elaborare, archiviare dati in rete) realizzata ad hoc. In questo modo i gestori del sito possono dimostrare che ignorano cosa transita dai loro server, poiché cifrato e anonimo, dall’altra parte gli utenti potranno riprendere a condividere tutto ciò che gli pare.
Il sito Me.ga non è ancora operativo, lo sarà il 20 gennaio 2013, eppure la pagina principale del sito è già andata in crash diverse volte per i troppi accessi, è chiaro che l’interesse attorno a questa piattaforma è notevole.
Gli utenti di Megaupload o Megavideo, al momento della chiusura del sito, dopo un breve momento di stasi, si sono diretti su piattaforme meno ampie e/o efficienti, come Videoweed, Nowvideo, Putlocker, Rapidshare, Embedupload. Tuttavia, sul social network Facebook, Me.ga sta già attirando i suoi clienti, nostalgici e nuovi, promettendo una sorpresa ai primi duecentomila fan e proponendo un quesito provocatorio che inoltro a voi lettori: “Scaricare illegalmente è condividere o rubare?”