Jan Koum, amministratore delegato di WhatsApp, la popolare applicazione di messaggistica che consente di comunicare a costo zero, ha annunciato che "nei prossimi mesi la app diventerà a pagamento". Fa però, nel contempo, dei distinguo che molti giornali han dimenticato di fare.
Whatsapp si pagherà solamente al momento del download come già succede per il mercato della Apple, l'AppStore, appunto. Ora lì l'applicazione costa 0,89 centesimi di euro e il prezzo non dovrebbe variare (ma questo viene deciso anche da Apple). La non gratuità della applicazione verrà estesa anche ai mercati quali Google Play, lo store di Blackberry e di Microsoft (all'inizio era gratuito il download anche per dispositivi iPhone).
Tutto qui. Non ci saranno quindi "canoni" da pagare a tradimento dopo che l'applicazione sarà stata usata ai limiti del consumo dai possessori degli smartphone.
Whatsapp, che non contiene al suo interno pubblicità, è una struttura che gestisce il traffico di 17 miliardi di messaggi al giorno. Messaggi gratuiti. Che continueranno ad esserlo, seppur con un piccolo, piccolissimo, scotto iniziale.