Annunciata per anni, inperenne "imminente arrivo", inghiottita nel buio delle fasisperimentali, ora la radio digitale italiana è veramentediventata una realtà. Il progetto è partito dal Trentino grazieallo sforzo congiunto delle maggiori imprese radiofoniche italiane,riunitesi in una società consortile denominata Club DAB Italia.Ne fanno parte Radio Deejay, m2o, R 101, Radio 24, Radio Capital,Radio Maria, Radio Radicale, RDS.
Cosa cambia
Radio digitale significaniente più interferenze e disturbi di segnale dovuti acattiva ricezione, vuole dire un ascolto pulito e perfettodella musica.
Non dovremo più cercare la radio preferita in basealle frequenze ed esse diventeranno un ricordo; basteràsemplicemente selezionare la stazione prescelta: funziona a casa comein auto.
Il digitale, come avvieneper la televisione, permette esperienze interattive. Il futuro dellaradio è multimediale, nel senso che non ascolteremo solo più,vedremo anche il nostro DJ preferito come per le RadioTV.Future implementazioni permetteranno esperienze di interazione ancorapiù dirette e coinvolgenti con le emittenti radio.
Radio digitale significaanche sostituzione dei nostri apparati di ricezioneradiofonica. Si tratta di un vero cambiamento epocale per la radio,anche chi possiede le storiche prime "scatole radio" ancorafunzionanti, dovrà arrendersi a contemplarle perché non saranno piùcapaci di captare nessuna stazione.
Il futuro è lo spegnimento dellefrequenze analogiche, così come avverrà in Norvegia entro gennaio2017 con lo switch-off dell'FM.
La copertura
Partito dal Trentinoil 22 ottobre, il sistema radio digitale copre diffusamente unadiscreta parte dell'Italia. Il Club DAB sta accendendo i necessariripetitori terrestri per estendere e completare la copertura delterritorio italiano.
L'ultimo ripetitore ad essere stato inauguratoil 7 gennaio è l'impianto friulano, preceduto il 19 dicembredal ripetitore di Monte Cosce che ha coperto l'area nord di Roma(Fonte: Club DAB Italia).
Il Club DAB Italia coprebuona parte della Pianura Padana con estensioni in Piemonte e Friuli, arriva fin giù alla Capitale attraverso gli Appennini.
Il consorzioEuroDAB Italia (RTL 102.5 e l'insieme delle sue radio, RadioItalia, Radio Vaticana Italia e Radio Padania Libera), copre ancheuna porzione della Liguria e dell'Adriatico fino al Gargano inPuglia, una buona parte della Sicilia. La RAI copre solopiccole porzioni dell'Italia, sia a nord che a sud, compresa laSardegna. Altri gruppi di operatori locali come Digiloc, DBTAA, CRDAB, coprono ristrette aree regionali più diffusamente popolate.
Seppure il DAB DigitalAudio Broadcasting, sia una tecnologia implementabile dalla finedegli anni '90, nonostante la sua nascita preceda il digitaleterrestre televisivo, in Italia si è dovuti attendere lo switch-offdella TV. La ragione è semplice. La diffusione delle radio digitalisono previste a livello internazionale sulle bande VHF III eUHF L. Per molti anni tali frequenze sono rimaste occupate daicanali televisivi, in particolare Rai Uno su VHF III.