In questi giorni di fine aprile Valve ha presentato un nuovo programma che ha suscitato all'interno di Steam, comunità dedita al pc gaming, non poche polemiche. Infatti pare che adesso gli sviluppatori di mod possano vendere le proprie creazioni sullo stesso portale. Un mod (modifica) costituisce un'estensione che permette di modificare per l'appunto un videogioco, rendendolo differente dall'originale. Tale modifica non va confusa con ciò che in gergo videoludico viene chiamata "total conversion" (conversione totale), poichè in questo caso un mod del genere potrebbe andare a mutare persino la giocabilità del titolo (aggiungendo o sottraendo features e quant'altro).
Lo Steam Workshop di Valve rappresenta un vero e proprio punto di ritrovo per aspiranti sviluppatori o giocatori particolarmente creativi che mettono a disposizione di altri gamers un flusso infinito di nuove armi, mod ed altro ancora. Fin'ora tutti questi oggetti sono stati distribuiti gratuitamente. In relazione a quanto scritto sulla pagina principale dello steam workshop, Valve ha voluto creare una sorta di supporto economico per i creativi della comunità. Allo stesso tempo ha dunque variato la propria politica di fatturazione, permettendo ai modders di registrare un nuovo flusso di entrate semplicemente seguendo pochi step (passi).
Ecco come Valve descrive il programma : "Se hai già usato lo steam workshop, sei già consapevole della mole di contenuti disponibili per i tuoi giochi preferiti. Pagando le mod e supportando gli sviluppatori che le hanno create, permetterai a questi artisti di continuare a lavorare in nuove mod, ispirando nuovi modders che proveranno a loro volta a creare nuovi oggetti di qualità, migliorando la tua esperienza di gioco".
Al momento il servizio è disponibile solo per i modders di Skyrim, ma Valve intende implementare altri titoli nel workshop, "nelle settimane a venire". Ma dalle reazioni della comunità non ci sarebbe da stupirsi se l'azienda cambiasse idea. Pare infatti che più di 70.000 giocatori abbiano firmato una petizione che domanda a Valve di arrestare tale iniziativa ed il loro numero sale ad ogni aggiornamento di pagina. Sembra proprio che gli utenti steam non gradiscano il famoso detto "Date a Cesare quel che è di Cesare".
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