Nei mesi iniziali del 2015 le vendite a livello mondiale dei dispositivi indossabili come smartwatch e bracciali, secondo le ricerche effettuate da Idc, sono incrementate del 200%, con le vendite che raggiungono le 11,4 milioni di unità. Rispetto all'anno precedente, l'aumento è stato di circa 8 milioni che paragonato allo stesso periodo del 2014, è stato di 3,8 milioni di unità vendute. Nella classifica dei venditori troviamo per prima la Fitbit, seguita a breve distanza dalla cinese Xiaomi, mentre non troviamo nella lista la Apple con i suoi Apple Watch, che sono stati commercializzati nel mese di aprile, in leggero ritardo rispetto alle altre aziende.

Come ci spiega Jitesh Ubrani, analista di IDC: "Molti dei gadget indossabili che ci sono in commercio costano meno di 100 dollari e questo spiega la loro diffusione e la crescita dei 5 principali produttori che hanno rafforzato la loro posizione sul mercato, arrivando a controllare circa i tre quarti delle vendite". In base agli ordini, si presume che il numero di orologi della Mela che vedremo presto in giro sarebbero più di 7 milioni. Perciò la classifica dei produttori di tecnologie indossabili potrebbe subire dei cambiamenti già a partire dal prossimo trimestre, quando nel conto totale delle unità vendute potrebbe inserirsi anche la Apple con i suoi Watch. Per ora l'azienda di Cupertino avrebbe già consegnato 2,5 milioni di dispositivi, con altri 5 milioni da recapitare entro la fine di giugno.

Anche Google si lancia nel settore del wearable e punta sui tessuti che indossiamo giornalmente come principali dispositivi del futuro. Durante l'ultima conferenza per gli sviluppatori è stato lanciato il Project Jacquard, che cerca di rendere i tessuti dei nostri vestiti superfici con cui possiamo interagire. Grazie ad una partnership tra il colosso di Mountain View e lo storico marchio americano Levi's si riuscirà a produrre questi vestiti ad alto contenuto tecnologico su larga scala e con questa tecnologia sarà possibile usare i nostri jeans o le maniche di camice e magliette come fosse una sorta di mouse per controllare i nostri smartphone.

Vedremo se anche altre case di moda coglieranno questa occasione e decideranno di creare anche una linea di vestiti tecnologici, da affiancare al vestiario classico, per entrare in questo mercato che dai primi risultati promette decisamente bene.