Probabilmente sarà già arrivata nella vostra casella di posta una mail che vi invita a prestare attenzione per un possibile danno al vostro pc. Ciò accadrebbe nel caso vi sbrigaste ad aprire il testo di una fantomatica email portatrice di virus. Il messaggio avrebbe come oggetto ‘l'invitation'(l'invito) o ‘qu'est ce que fait ta photo sur ce site?’ (che ci fa una tua foto su questo sito?), ed il conseguente danno causato da un malware che farebbe apparire una torcia olimpica e poi brucerebbe l’hard disk. Anche questo è terrorismo.

Perché si tratta di una bufala?

Questo tipo di email arrivano spesso con un’avvertenza che a leggerla neanche troppo con attenzione vi garantisce beffardamente della sua esattezza e contemporaneamente della sua falsità, come ad esempio con questa introduzione: ‘Scusa, ho ricevuto questa mail che può sembrare una bufala, però me la ha inviata mio cognato che l’ha ricevuta da una sua amica che è moglie di uno del Ministero dell’interno, per cui può anche essere vera. Prestare attenzione può sempre essere utile’.Al posto del solito ‘mio cugino’ appare ‘mio cognato’ con la trafila di passaparola che termina col ministero dell’Interno. Ovviamente è proprio questo che smaschera la bufala!

Leggete quanto appare nell’immagine a corredo di questo articolo ed una volta ragionato sul testo, appare in tutta la sua semplice sequela di frasi già lette in mail simili, la sua falsità.

Sembra infatti un collage di vecchi allarmi, con un’aggiunta posticcia ai recenti fatti degli attentati di Parigi. Purtroppo, spesso questi messaggi arrivano da una persona vostra amica di cui vi fidate, ma si devono semplicemente ignorare ed avvertire il mittente spiegandogli della assoluta mancanza di fondamento, onde fargli rettificare l’allarme alla sua lista di spedizione.

Perché accade?

È emblematico come in momenti simili si scatenino questi allarmismi con riferimenti a problemi del momento per aumentare l’attenzione ed obbligarvi a leggere. È comunque dal 1994 che si susseguono questi tentativi di portare scompiglio aumentando le paranoie già di per sé presenti nella società odierna rispetto il mondo informatico.

Consiglierei a chi inventa questi ‘bufalovirus’ di aggiornare i riferimenti: invece di citare la Microsoft o la CNN, che ormai sono stantii, sarebbe meglio collegarsi alla guerra informatica condotta da Anonymous contro l’Isis.