C'èun'App per tutte le stagioni, sembra essere il tema a cui ci siamo abituati negli anni. Qualcuno l'ha ormai definita l'app economy, in cui le relazioni (vedi facebook, wathsapp, etc), le prenotazioni, i video, si consumano da Mobile attraverso un'applicazione. Mancava ancora un presidio sui micro-pagamenti, ma nel giro di pochi mesi stiamo osservando anche in questa sfera della nostra quotidianità una piccola grande rivoluzione.
L’Italia sembra essere tra i paesi in cui questa tendenza si sta facilmente affermando, complice sicuramente l’interesse di grandi gruppi bancari che non vogliono perdersi l’occasione di presidiare il settore, ma anche delle piccole start-up nate dalle menti di giovani imprenditori capaci di convincere fondi di investimenti di caratura internazionale.
Quest’ultimo è il caso di Satispay, startup italianissima fondata dal 30enne Alberto Dalmasso che ha già incassato, con un finanziamento di 5,5 milioni di euro, la fiducia di molti finaziatori, tra cui anche gli ex responsabili del progetto Google Wallet di Mountain View: Anil Aggarwal e Jonathan Weiner.
Satispay si tratta di un app che invia soldi con lo Smartphone senza commissioni per gli utenti che la utilizzano.
Da Satispay a Satispay il trasferimento è in tempo reale. Poi ogni settimana l’app si occupa, anche economicamente, di spostare la cifra sul conto originario, andando incontro alla necessità degli utenti di poter rimettere i soldi sul conto. “L’utente non ha interesse a lasciarli nel portafoglio elettronico”, ricorda Dalmasso.
Lato esercenti è una comoda alternativa al contante e al Pos rispetto al quale ha oneri più vantaggiosi: sotto i 10 euro non viene addebitata alcuna commissione, oltre si pagano solo 20 centesimi a transazione. La sostenibilità economica del progetto è attesa dopo il mezzo Milione di utenti registrati, ma nei primi mesi dal lancio Satispay vanta già 10.000 utenti attivi.
La soluzione ha suscitato interesse tra le banche e Jiffy è stata la soluzione che hanno studiato per provare a dare del filo da torcere a Satispay.
Jiffy è stata pensata per: fare transazioni fra amici, raccolta fondi, inviare denaro a un parente o chi studia lontano, dare la paghetta ai figli e magari completare in sicurezza una compra-vendita da mercatino online.
Ed entro la fine dell'anno sarà disponibile anche la versione business per i commercianti.
Il funzionamento è molto simile a WhatsApp o altri servizi simili: l’utente dopo aver visualizzato la rubrica personale del suo smartphone seleziona il destinatario, inserisce l'importo, un eventuale messaggio di testo e cliccando completa l'operazione di invio.
Attualmente fanno parte del network Jiffy Ubibanca, Intesa Sanpaolo, Bnl, Unicredit, Widiba (gruppo Mps), Carige e Cariparma, Mediolanum, Che Banca, inoltre presto anche Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Poste Italiane, Montepaschi, Veneto banca e Cassa Centrale Banca.
I prossimi mesi ci diranno come andrà a finire questo braccio di ferro, intanto anche altre realtà (es. 2Pay, Chat&Cash) stanno facendo capolino sulla scena rendendo ancora più imprevedibile e affascinante l’esito di questa partita.