Secondo uno studio effettuato dall'Università della California chi utilizza regolarmente Facebook e intrattiene, quindi, relazioni interpersonali (anche se prettamente virtuali), ha almeno il 12% di probabilità in meno di morire entro l'anno rispetto a coloro che non ne fanno uso. La pubblicazione è avvenuta all'interno della rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti ed è stata condotta su circa 10 milioni di americani, di entrambi i sessi, residenti in California tra il 1945 e il 1989. Pare, infatti, che i rapporti interpersonali, anche se solamente virtuali, aumentino le probabilità di avere una vita più lunga perché ne aumentano le aspettative.

Le opinioni al riguardo

Moltissime sono state le opinioni che sono state espresse su questo argomento, considerando anche il fatto che, se la cosa fosse vera, attirerebbe alla "Social Network life" anche tutti coloro che ancora non si sono lasciati trascinare dal vortice. James Fowler (ricercatore all'Università di San Diego) dice al riguardo: "L'associazione tra la lunghezza della vita e le dinamiche sociali è stata identificata alla fine degli anni '70 dalla ricercatrice Lisa Berkman e da quel momento è stata confermata in tantissime altre occasioni. Le relazioni intraprese attraverso un social network sembrano essere una pura previsione sull'aspettativa di vita esattamente come lo può essere la sigaretta, più attinente di quanto non lo siano l'obesità e la mancanza di esercizio fisico.

Quello che stiamo aggiungendo noi è che anche le relazioni che corrono sul filo del computer sono associate ad un forte concetto che ribadisce il miglioramento della vita in se stessa".

Attestiamone la veridicità

Tale metodo è stato preso in atto e riconosciuto come veritiero da ben tre commissioni di revisione universitarie e statali, ma nonostante questo ha sollevato diverse perplessità riguardo la sua imparzialità.

Infatti, secondo il New York Times, chi ha condotto la ricerca avrebbe potuto essere di parte. Si tratta di William Hobbs, un giovane di 29 anni che nel 2013 ha svolto uno stage proprio all'interno del colosso di Mark Zuckerberg. Lo stesso ha però in seguito negato che ci siano state interferenze.