Una proposta di legge dell'Onorevole Stefano Quintarella presentata qualche giorno fa e già passata al vaglio della Camera, ha fatto seriamente preoccupare i fan del mondo Apple. Il disegno legislativo è volto alla tutela della concorrenza in ambito telematico ed alla promozione della libertà di scelta degli utenti del mondo della tecnologia. Una legge volta a garantire che tutti gli utenti possano utilizzare a condizioni eque e senza alcuna discriminazione, software (proprietario e non) e servizi di libera scelta. Si aggiunge anche il diritto degli utenti a installare e disinstallare qualsiasi contenuto che si trova sul proprio telefono.
iPhone a rischio: addio al mercato italiano?
Una vera doccia fredda percepita dai fan della mela morsicata, il cui ecosistema di servizi e prodotti non può certamente essere considerato un modello di libertà di scelta: eppure, nonostante tutto, le preoccupazioni dei fan di Apple sono alquanto singolari, se si pensa che anche svariati modelli di smartphone Android sono caricati di app bloatware che, di fatto, è impossibile disinstallare, se non ricorrendo al root (nonostante tutto, ci sono marche che hanno agevolato la rimozione del bloatware, magari riducendolo anche a monte).
Di fatto comunque, i fan della casa di Cupertino che pensavano che i prodotti Apple fossero a rischio di bando dal mercato italiano possono dormire sonni tranquilli: l'iPhone e tutti gli altri prodotti della mela morsicati saranno sempre pronti a conquistare la nostra voglia di high tech griffato.
iPhone non sarà bandito dall'Italia
Il fatto che ha generato le maggiori incomprensioni, sta nel comprendere quello che era lo scopo della legge: non di mettere al bando gli ecosistemi chiusi come quello di Apple, ma di consentire ai consumatori di segnalare in qualsiasi momento eventuali costrizioni che impediscono forzosamente l'utilizzo di un determinato servizio sul proprio dispositivo.
Alla fine per quanto Apple cerchi di far girare tutto intorno alla propria base di servizi, chi possiede un iPhone può sempre scaricare Spotify o Google Play Music senza dover utilizzare per forza Apple Music, e di esempi se ne potrebbero citare ancora. Diversa sarebbe l'ipotesi nella quale Apple si mettesse volutamente a vietare l'installazione di servizi concorrenti quali, ad esempio, Spotify: nel caso si cadrebbe in una condotta illecita, che il consumatore avrebbe modo di segnalare.
Di fatto, i fan della mela morsicata potranno dormire sonni tranquilli: i loro iPhone sono sani e salvi.