Lo scorso 10 Febbraio si è tenuto a Verona un convegno sul seo per esperti del settore: il Seo&Love, evento nel quale diversi personaggi di spicco come Salvatore Aranzulla e Irene Colzi hanno parlato di SEO e contenuti a chi ha fatto della SEO strategy e del content marketing il proprio lavoro oltre che la propria passione.

Nel corso dell'evento sono state affrontate tematiche di attualità relative al SEO ma anche a vari argomenti a questo correlato, come ad esempio il giornalismo: infatti Google e i canali social hanno portato all'avvento di nuovi linguaggi e forme di condivisione alle quali quel settore ha dovuto adattarsi, travolto dalla rivoluzione digitale.

Purtroppo però, nonostante il SEO sia un argomento più volte riproposto e nonostante gli eventi di grande prestigio che si svolgono a riguardo, moltissimi utenti, anche proprietari di un sito internet, non hanno idea di cosa sia in realtà.Vi siete mai chiesti perché il vostro sito non è nemmeno nella prima pagina dei risultati di Google per le ricerche affini?

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, traducibile letteralmente come ottimizzazione per i motori di ricerca

Facciamo un attimo per fare chiarezza: cosa sono i motori di ricerca?

Wikipedia ci dice: "Un motore di ricerca è un sistema automatico che, su richiesta, analizza un insieme di dati (spesso da esso stesso raccolti) e restituisce un indice di contenuti disponibili, classificandoli in modo automatico in base a formule statistico-matematiche che ne indichino il grado di rilevanza data una determinata chiave di ricerca"

Provando ad utilizzare dei termini più semplici, possiamo dire che i motori di ricerca sono dei sistemi per la ricerca di informazioni su Internet.

I risultati della query inserita in un motore di ricerca vengono presentati all’utente in un elenco che prende il nome di SERP, ovvero Search Engine Results Page: pagina dei risultati del motore di ricerca. È proprio l’esistenza della SERP, ovvero di questo elenco di risultati forniti dal motore di ricerca, a generare uno dei più grandi fraintendimenti in merito al SEO: esiste quindi su qualunque tipologia di motore di ricerca?

Le opinioni in merito sono molto discordanti, ma c’è una regola aurea da tenere in mente a riguardo: poiché Google è il motore di ricerca più utilizzato al mondo, la maggior parte delle attività SEO riguardano lo studio dell’algoritmo di Google.

Questo non vuol dire che non vi troverete a leggere del SEO di Facebook (anche i social network contengono dei motori di ricerca che funzionano però solo all’interno della piattaforma stessa), ma che per iniziare a capire come funziona il SEO e ad applicarne le regole in favore del vostro sito web, quello a cui dovete fare riferimento è il SEO di Google.

Cos’è il SEO quindi?

Il SEO è il nome dato all’attività che, quindi, tenta di migliorare il posizionamento di un risultato nei motori di ricerca.

Quello che ci aspettiamo quando facciamo una ricerca su Google è che ci mostri il risultato migliore, appunto quello più affine alla nostra ricerca. Nei risultati di ricerca di Google verranno visualizzate quindi per prime le pagine che Google stesso considera più pertinenti e autorevoli. Ma come fa Google a misurare pertinenza e autorevolezza?

La pertinenza fa riferimento ai contenuti del sito: originali, autorevoli, pieni di parole per le quali vogliamo che le persone ci trovino. L’autorevolezza, invece, fa riferimento ai link di collegamento presenti all’interno e all’esterno del sito: viene misurata principalmente analizzando il numero e la qualità dei collegamenti ad altre pagine web.

Una cosa che molti fraintendono relativamente al SEO è che si tratti di un’attività one shot, ovvero fatta una volta è sistemata per sempre. Ovviamente non è così. Fare SEO per il proprio sito, per il proprio blog, o anche solo per una landing page, significa ottimizzare in maniera sistematica e continuativa i contenuti inseriti, tenendosi sempre aggiornati su quelle che sono le regole che Google non smette mai di fornire in merito.

Una cosa della quale però vi sarete probabilmente accorti è che i primissimi risultati di una ricerca su Google possono anche avere la dicitura “ann.” accanto al corpo del testo, il che indica che quel risultato è apparso in quella posizione perché si tratta di un annuncio sponsorizzato, ovvero creato tramite Google Adwords per finire in testa ai risultati di ricerca.Questo tipo di annunci non rientrano più soltanto nel SEO, ma in quello che viene chiamato sem.

SEM sta per Search Engine Marketing, ovvero marketing attraverso i motori di ricerca, ed è una branca che incorpora la SEO. Il SEM infatti comprende sia i risultati di ricerca a pagamento che i risultati di ricerca organica.

Quando invece si vuole fare riferimento alla pubblicità in modo esclusivo, si parla di sea: Search Engine Advertising, ovvero pubblicità sui motori di ricerca. Le regole della SEA cambiano anche in tempi molto brevi, per questo è importante stare sempre al passo con i continui update.

Il SEM non è altro che la somma di SEO e SEA

Il marketing per i motori di ricerca è dato dai posizionamenti organici tramite regole SEO e dall’utilizzo di annunci tramite regole SEA.

Una cosa da non sottovalutare mai è che persino gli annunci rispondo alle regole del SEO e Google ben si guarda da far apparire in cima ai suoi risultati qualcosa che non sia autorevole e pertinente con quanto viene richiesto dagli utenti.

Per fare bene SEO è necessario tenere sempre a mente per cosa vi cercano gli utenti. Conoscere le chiavi di ricerca utilizzate dagli utenti è fondamentale per posizionarsi correttamente e in modo pertinente all’interno della SERP, altrimenti si rischia di dare risultati fuorvianti che non verranno nemmeno presi in considerazione dall’algoritmo di Google.

Uno dei dibattiti più caldi sul SEO è relativo al suo genere: maschile? Femminile? In inglese si tratta di una parola astratta, quindi priva di genere. Si tratta quindi di una diatriba del tutto italiana ed è l’ultima cosa sulla quale ci si dovrebbe concentrare per fare un buon lavoro in merito.