La generazione del primo passo sulla Luna ha ormai i capelli bianchi. Un traguardo storico per i 60 anni dell'Agenzia Nazionale di ricerca spaziale americana (Nasa), che in questi decenni ha affascinato l'interno pianeta. Ma non si tratta di una storia prettamente americana. La Nasa è stata infatti il banco di prova per le diplomazie intercontinentali di molti paesi: Giappone, Cina, Russia e Stati Uniti ora primeggiano, per conquiste tecnologiche e stato di avanzamento progettuale in campi nei quali i servizi segreti sono stati a lungo essenziali.
L'atto ufficiale di nascita della Nasa firmato il 29 luglio 1958 dal presidente americano Eisenhower sicuramente non avrebbe avuto molta fortuna, se le conquiste tecnologiche raggiunte durante la Guerra Fredda non avessero portato come primo uomo sulla Luna un americano - e non un russo- il 21 luglio 1969.
In seguito la Nasa ha fatto tesoro dei suoi traguardi ed ha aperto alle nuove sfide intergalattiche come la possibile conquista di Marte e lo studio dei sistemi planetari simili a quello del sistema solare.
Fantascienza e realtà
Cape Canaveral in Florida è stato il quartier generale di 135 missioni spaziali, attese da tutto il pianeta. Le spedizioni Apollo che si sono succedute negli anni '60 furono condotte dall'allora presidente Kennedy come - e fu la storia a certificare - la serie più costosa di tutti i tempi.
Ora i vari vettori partono da varie zone del globo. Una realtà -quella della conquista dello spazio- che ha incluso le nuove economie emergenti come India e Brasile.
Ma la storia ha riservato ai cosmonauti russi alcuni primati eccellenti: il 4 ottobre 1957 il primo satellite russo Sputnik sorvolava il globo.
Il satellite geostazionario è di grande utilità per qualsiasi sistema operativo terrestre, e sarà il trampolino di lancio per i nuovi studi degli scienziati di tutto il mondo.
Marte e la nuova era Trump
Si tratta ora di rilanciare sul nuovo piano commerciale dello sfruttamento dell'orbita bassa terrestre. Il presidente Trump ha incoraggiato nuovamente gli sforzi dell'agenzia con i nuovi progetti di propulsione galattica e di ricerca su Marte.
L'obiettivo adesso è puntato sulla sfida tra turismo spaziale e sviluppo commerciale. Ci sono nuove date all'orizzonte come il 2020 ed il 2025. La prima data - se confermata- porterà lo spazio italiano ad avere il primo spazioporto della Virgin per missioni spaziali - di circa 1 ora e 40 minuti. Nel 2025 è invece fissata la chiusura della Stazione Orbitante, con l'allettante sfida dello studio dei corpi umani durante i viaggi interplanetari.