Chrissy Costanza, bravissima voce degli Against The Current, cantava Legends Never Die, inno dell'edizione 2017 dei Mondiali di League of Legends, poco prima della finale dello scorso anno nel famoso stadio Nido d'Uccello di Pechino; lo scontro era tra due vere e proprie corazzate della scena competitiva, che si erano peraltro affrontate nella precedente edizione.

Nelle fila degli SKT era presente Faker, "L'immortale re dei demoni", come ESPN lo aveva definito qualche anno prima, il più forte giocatore, fino ad adesso, della storia di questo eSport; dall'altra parte c'erano i Samsung Galaxy, che avrebbero poi vinto quel titolo, che potevano vantare dei giocatori molto validi come l'avversario diretto di Faker, il midlaner Crown o il jungler Ambition.

La cantante della band americana mai avrebbe pensato che le sue parole sarebbero suonate, solamente un anno dopo, come una nefasta profezia per le squadre coreane.

SKT, la fenice può risorgere ancora?

Una delle due compagini protagoniste del Mondiale scorso, gli SKT, non sono addirittura riusciti a qualificarsi per questa edizione, vuoi per la forma non strabiliante di Faker stesso, vuoi perché i compagni non lo hanno supportato in maniera sufficiente durante le due fasi precedenti della stagione regolare. I cambi operati dal management ad inizio anno non hanno poi sortito effetti, sia a livello di scelte di player (i quattro nuovi innesti di inizio anno hanno reso al di sotto delle aspettative) sia per quanto riguarda la squadra degli allenatori, che ha visto l'ingresso di due vecchie glorie ed ex giocatori come PoohManDu e Bengi

Una situazione simile si era già vissuta quattro anni prima, con i Mondiali 2014 che avevano visto gli SKT, campioni dell'edizione 2013, non riuscire ad agguantare la qualificazione, per poi splendere nei tre anni successivi, con il raggiungimento di tre finali consecutive e la vittoria di due titoli.

Se da una parte questa annata può essere considerata negativa per Faker e compagni, dall'altra può essere invece foriera di buone notizie per il futuro, visto il glorioso precedente, a patto,però, di effettuare le giuste scelte nei prossimi mesi.

2018, la rivincita dell'Occidente

Le altre squadre coreane qualificatesi non avrebbero mai pensato di mancare l'accesso alle semifinali, diventato quasi una prassi fin dalla seconda edizione della competizione, cosa che però si è puntualmente verificata stavolta.

La maggiore delusione di questo terzetto è arrivata dai campioni in carica, gli ex Samsung Galaxy, che nell'arco di 365 giorni hanno cambiato anche due volte il nome fino a diventare appunto Gen G. In un girone apparentemente facile, con il team cinese favoritissimo dei Royal Never Giveup , gli americani dei Cloud 9 e i rappresentanti della regione competitiva europea, i Gen G, sono addirittura finiti all'ultimo posto, non accaparrandosi la palma di peggiore squadra della fase a gironi soltanto grazie alle disastrose performance dei MAD Gaming.

Le altre due compagini , Afreeca Freecs e KT Rolster, hanno in realtà ben figurato nei rispettivi gruppi, piazzandosi entrambe al primo posto, finendo però per soccombere nei quarti di finale nei confronti, rispettivamente di Cloud 9 e del team degli Invictus Gaming, cinese ed unico rappresentante orientale in questa semifinali. Questa parte del mondo era stata padrona indiscussa di tutti gli altri Mondiali precedenti, tranne la prima edizione, ma quest'anno qualcosa deve essere successo, perché di rappresentante asiatica ne è presente solo una tra le quattro più forti, ed oltre appunto agli americani dei Cloud9, ci sono ben due europee, come i G2 eSports e i Fnatic.

Questo annus horribilis è sicuramente dovuto ad un livellamento verso l'alto della qualità del gioco dei team occidentali, che ha colto fin troppo di sorpresa le avversarie asiatiche.

Tutto questo ha portato indubbiamente più imprevedibilità e più spettacolo, e un indubbio miglioramento generale per tutti gli spettatori, che fino alla finale del 3 novembre si godranno degli incontri combattuti e avvincenti ed emozionanti, che solo i campioni sanno regalare.