Il potere d'acquisto della maggior parte della popolazione del nostro Paese da ormai molti anni è ampiamente diminuito e, quindi, sempre più italiani usano lo strumento della Rete per provare a risparmiare sia per le spese giornaliere che per quelle straordinarie. Nel caso di queste ultime ci sono piattaforme che promettono mirabolanti sconti, anche di più di un terzo rispetto al prezzo di listino, su prodotti appena usciti, come ad esempio gli ultimi modelli di iPhone proposti a 400 euro, con ben 800 euro di "risparmio". Siti di questa tipologia ne nascono e muoiono ogni giorno, chiusi dalla Guardia Finanza dato che il sistema piramidale che sta alla loro base, lo Schema Ponzi, si configura in ogni caso come una vera e propria truffa.
Il caso recentemente affrontato dalle Iene è uno dei tanti esempi. Un italiano, Fabrizio Politi, ha però proposto un sito che ha come nucleo un'idea che eticamente sta agli antipodi e che, effettivamente, riesce a far aumentare il potere di acquisto degli italiani con pochi semplici gesti: il SixthContinent.
Il profit sharing, la chiave del successo
La piattaforma, nata negli Stati Uniti, basa il suo successo commerciale (i dati più recenti parlano di circa un milione di euro di fatturato al giorno) su un meccanismo, perfettamente legale, chiamato profit sharing. L'azienda incassa una certa somma e di questa cifra la maggior parte, il 70%, viene redistribuito tra i propri iscritti che, nel nostro Paese, hanno ormai superato le 300.000 unità.
Le modalità con le quali questa operazione viene effettuata sono variegate e permettono di guadagnare le due "valute" della piattaforma: i crediti e i punti. Questi si possono accumulare, oltre che grazie ai propri acquisti e a quelli delle persone invitate, anche solo effettuando un semplice accesso giornaliero. Il meccanismo permette di ottenere sia un quantitativo fisso di punti, sia uno variabile, ovvero di crediti, derivante dal totale delle spese effettuate dagli acquisti di tutti gli utenti della piattaforma.
La differenza tra le due valute risiede nella loro durata: i punti non hanno scadenza in nessun caso, mentre i crediti vengono azzerati alla fine del mese se non si effettua almeno acquisto. Questi ultimi vengono successivamente redistribuiti agli utenti più fedeli che hanno superato la soglia di 300 euro spesi sulla piattaforma nell'arco di un mese conseguendo quindi un extraprofit.
Le operazioni che si possono effettuare, oltre le classiche spese quotidiane e non mediante l'acquisto di carte regalo, sono variegate: si può ricaricare il proprio smartphone e pagare le bollette, anche se questa funzionalità presenta delle criticità tecniche che dovrebbero essere risolte entro la fine dell'anno.
Quanto si può risparmiare: un esempio concreto
Le spese di una famiglia mono-componente, che secondo l'Istat è la tipologia più presente in Italia e rappresenta il 31,9% del totale, possono essere ridotte grazie all'utilizzo di questa piattaforma; sempre lo stesso Istituto di Statistica riporta come questo ammontare delle spese mensili medie sia di 1817,04 euro pro-capite che proiettate nell'arco di un anno diventano 21804,48 euro.
Nel corso di un singolo mese una persona spende in media 67,59 euro per l'acquisto di carburanti e 293,44 per prodotti alimentari e bevande analcoliche, per un totale di 361,03 euro. Il raggiungimento di questa somma permetterebbe immediatamente al singolo di individuo di raggiungere un extraprofit e garantirsi quindi un risparmio, variabile, di almeno il 3% del totale; ogni carta regalo acquistata da poi diritto ad un cashback immediato, letteralmente una parte di denaro che torna indietro,ovviamente nel proprio portafoglio virtuale. Aggiungendo poi la somma di crediti derivanti dall'accesso giornaliero, il risparmio totale arriverebbe almeno al 6%; se si volesse prendere in considerazione un anno intero la somma risparmiata si attesterebbe sui 339,36 euro. Il potere d'acquisto, quindi, risulterebbe effettivamente aumentato.