Durante il sonno la coscienza si arresta temporaneamente per permettere all’organismo di riposare. Ma l’inconscio non si arresta mai. Per questo motivo durante la fase REM del sonno si alternano le immagini del nostro subconscio attraverso i sogni. Non tutte le “immagini” elaborate durante il sonno possono risultare piacevoli. Ma la tecnologia aiuta anche in questo campo. Il Massachusetts Institute of Technology ha deciso di sviluppare un dispositivo in grado di “controllare” i sogni. Il guanto dotato di sensori che si indossa al polso è stato chiamato Dormio dagli stessi sviluppatori del MIT.

Un guanto dotato di sensori che controlla i sogni

I risultati del dispositivo Dormio sono stati raggiunti grazie a un team di ricercatori del MIT guidati dal neuroscienziato Adam Haar Horowitz. Il dispositivo in questione agisce durante una fase particolare del sonno, che si verifica quando l’individuo si trova in uno stato intermedio tra la veglia e il sonno. Durante questa fase, chiamata dai neurologi ipnagogia, le persone sono ancora in grado di sentire l’audio nel passaggio tra la veglia e il sonno Rem. Per questo motivo i ricercatori hanno deciso di soprannominare questa pratica come “incubazione dei sogni mirata”. Horowitz ha spiegato che l’ipnagogia è uno “stato instabile, flessibile, lento e divergente” rispetto ad altri stadi del sonno.

In questo modo è possibile rendere più agevole controllare i sogni.

Comprendere e conoscere con i sogni

Il dispositivo Dormio è stato sviluppato per indurre i sogni ricorrendo a ricordi specifici della persona. In particolare viene riprodotto un audio tramite un’applicazione associata proprio nella fase di ipnagogia. Subito dopo, i sensori Dormio si accertano che la persona si è addormentata e la svegliano per chiederle cosa stava sognando.

Il resoconto del sogno viene registrato dallo stesso sistema. Finora i dati sperimentali hanno fatto ipotizzare che questo sistema sia in grado di influenzare i sogni delle persone. Secondo i risultati pubblicati [VIDEO] sulla rivista Consciousness and Cognition, il 67% dei partecipanti all’esperimento ha sostenuto di aver sognato un albero dopo che il sistema Dormio li aveva indotti nel sonno a pensare a un albero.

Bisogna ribadire che per ogni singola persona il procedimento è stato ripetuto più volte. Finora i dati ottenuti sono risultati positivi, ma sono comunque solo sperimentali. Ma non si può negare il vantaggio che un simile sistema potrebbe portare nell’elaborazione dei sogni. Il sistema Dormio potrebbe infatti essere utilizzato per fini di apprendimento efficaci e senza sforzo.