L'attesa missione lunare giapponese Hakuto-R Mission 1 si è conclusa con un fallimento. La società giapponese iSpace ha annunciato che è probabile che il suo lander M1 si sia schiantato sulla superficie lunare a pochi secondi dall'allunaggio.

Pronto all'allunaggio, poi la perdita di contatto

La comunicazione con il lander è stata persa pochi istanti prima che toccasse la superficie lunare alle 17.40 ora italiana del 25 aprile. Takeshi Hakamada, il Ceo del gruppo iSpace, circa 30 minuti dopo l'orario di atterraggio previsto, ha dichiarato di non avere comunicazioni con il veicolo, e di non poter quindi completare le manovre previste per portarlo sulla superficie lunare.

Una missione piena di significato, nonostante tutto

Hakamada ha tuttavia affermato che l'azienda non si aspettava di riuscire a completare la missione al primo tentativo, la società ha comunque realizzato importanti obiettivi, avendo acquisito una grande quantità di dati ed esperienza che potranno essere utili per la prossima missione.

Specifiche tecniche del lander M1

Il lander M1 sembrava pronto ad atterrare dopo essersi avvicinato a circa 90 m dalla superficie, secondo i dati trasmessi in tempo reale. Il veicolo alto circa 2 metri pesava poco meno di 350 kg, piccolo e compatto rispetto agli standard dei veicoli spaziali lunari. Era prevista una manovra di atterraggio di 60 minuti dalla sua orbita, fino ad un centinaio di metri sopra la superficie.

Fino ad ora, solo pochi paesi sono riusciti a mandare un mezzo sulla superficie lunare ( USA, Russia e Cina), ma solo tramite programmi governativi. Prima di questo lancio, nel 2019 è stato provato un altro tentativo da una società privata israelina, riusci ad orbitare intorno al nostro satellite ma andò persa durante i preparativi di atterraggio.

Obiettivi e significato della missione

La missione prevedeva di raggiungere il sito di atterraggio, una zona scelta nell'emisfero settentrionale, per poi analizzare il suolo lunare, raccogliendo dati sulla sua geologia e sull'atmosfera. Uno degli strumenti utilizzati era il rover Sora- Q, un robot sviluppato da un produttore di giocattoli Tomy insieme a Sony, grande come una palla da tennis, che avrebbe dovuto esplorare la superficie.

La spedizione lunare Hakuto-R aveva l'ambizioso obiettivo di dimostrare la fattibilità di un approccio commerciale all'esplorazione spaziale. La compagnia giapponese mira a stabilire un modello di business alternativo, guidato dal settore privato anziché dai governi, per le missioni su altri pianeti. L'obiettivo finale era offrire servizi di spedizione lunare a pagamento, come l'invio di attrezzature per l'estrazione di risorse minerali preziose presenti sulla Luna.

Un successo avrebbe dimostrato la fattibilità di tale visione, aprendo la strada a una nuova era di esplorazione spaziale finanziata dal capitale privato. La spedizione rimarrà un simbolo di audacia pionieristica che ha aperto la strada a future imprese commerciali sulla Luna, anche se quell'obiettivo non è stato raggiunto.

Intanto la NASA sta continuando a finanziare la sua missione Artemis che porterà l'uomo ancora una volta sulla Luna nella seconda metà di questo decennio. Anche per Artemis sono previste partecipazioni di aziende private tra cui SpaceX di Elon Musk che ha di recente fallito il lancio di un razzo. Artemis è anche la prima missione di esplorazione lunare da Apollo, conclusa 50 anni fa.