È notizia di questi giorni che l'Antitrust ha inflitto una pesante multa ai gestori Telecom, vodafone, wind e H3G a causa dei servizi premium che nel corso degli anni hanno intaccato le tasche dei consumatori. Ma queste multinazionali, che nel corso degli anni con i loro rincari non hanno certo attirato le simpatie dei consumatori, hanno davvero colpa nella vicenda dei servizi premium? Ragioniamoci un po' su.
Iniziamo con il dire che i servizi premium sono dei contenuti aggiuntivi, controllati da società esterne al gestore telefonico, che attivano nella stragrande maggioranza dei casi dei servizi a pagamento senza alcuna richiesta da parte dell'utente.
Questi servizi possono essere suonerie, loghi, oroscopi, giochi, contenuti per adulti, e moltissime altre tipologie. Le attivazioni possono arrivare dai canali più disparati, nessuno dei quali però appartenente al gestore telefonico.
Un esempio pratico: le tv commerciali sono piene di spot in cui si promettono premi in denaro in cambio di risposte a quesiti molto semplici (Es. chi ha vinto il mondiale di calcio 2014?). Dietro tali quesiti si nasconde la truffa: chi risponde inviando l'SMS a questi servizi accetta tacitamente degli abbonamenti a pagamento, solo che tale controindicazione è rivelata da una dicitura microscopica sul fondo dello schermo. Gli spot ingannevoli sono solo la punta dell'iceberg.
Il web è pieno di trappole di servizi premium: tuttavia, se gli utenti navigassero solo in portali sicuri e certificati, il pericolo di servizi a contenuto sarebbe pari a zero. Da un'indagine fatta a campione sugli operati di call center, è emerso che la maggior parte dei servizi premium attivati sono contenuti per adulti, arrivati dopo che l'utente aveva visitato un portale porno.
Tralasciando qualsiasi forma di bigottismo, è un sacrosanto diritto di qualsiasi utente navigare nei siti che preferisce, ma deve anche avere la maturità di accettarne le conseguenze.
In definitiva, i primi che attivano, anche in maniera inconsapevole i servizi premium, siamo proprio noi utenti finali. Una colpa dei gestori telefonici è, forse, quella di non vendere schede sim con i blocchi per i servizi premium pre-installati. Tuttavia, i veri colpevoli, seppur inconsci, siamo noi.