Unire in unico calderone le chat di Whatsapp, Facebook Messenger e Instagram: fantasia o realtà? Possibile o fuori dalla logica? Il New York Times è sicuro: l'unione è possibile e Mark Zuckerberg, fondatore e presidente di Facebook, dal 2014 proprietario anche di Whatsapp, ci sta pensando.

New York Times: le chat potrebbero unirsi dal 2020

Il giornale americano avrebbe anche previsto una data per il grande passo in avanti per le app di messaggistica appartenenti al mondo Facebook: il 2020. L'intenzione è chiara: semplificare ancora di più l'uso delle chat per i miliardi di utenti che quotidianamente si scrivono messaggi e si inviano foto, audio, video, documenti.

A spiegarlo è stato proprio Zuckerberg alle colonne del New York Times: "Vogliamo sviluppare la migliore esperienza di messaggistica possibile: veloce, semplice, affidabile e privata".

L'idea innovativa di Zuckerberg: ecco come è possibile

Come realizzare questa idea innovativa che potrebbe cambiare nuovamente l'uso di Whatsapp, Facebook Messenger e Instagram? Il processo sarebbe semplicissimo e Zuckerberg lo ha descritto così: "Stiamo lavorando per rendere la maggior parte dei nostri prodotti di messaggistica crittografati, usando la Tecnologia end-to-end e considerando tutti i modi per facilitare le comunicazioni con amici e familiari attraverso le reti". Cosa significa? Un utente di Whatsapp potrebbe mandare un messaggio ad un fruitore di Messenger, anche se quest'ultimo non possiede la app di Whatsapp, sfruttando le capacità della crittografia end-to-end.

Le applicazioni ovviamente non scompariranno e la nuova strategia consentirà agli utenti di raggiungere un numero ancora maggiore di persone, attraverso la commistione di sistemi differenti.

I dipendenti di Whatsapp non sono convinti

La proposta di Zuckerberg tuttavia non ha convinto tutti. Anzi, le reazioni arrivate da varie parti del mondo sono molto differenti, visti gli ultimi scandali che hanno interessato Facebook riguardo la protezione dei dati.

I primi a prendere una netta posizione di contrasto sono stati i dipendenti di Whatsapp, i quali temono che la fusione di servizi possa compromettere il rapporto creato con gli utenti negli anni, basato sopratutto sul rispetto della privacy. C'è poi un'altra questione delicata da affrontare: non tutti gli utenti usano tutte e tre le applicazioni e alcuni di essi potrebbero non gradire di essere contattati attraverso applicazioni che non utilizzano. La questione quindi è più complessa di quanto possa sembrare.