Non ho potuto esimermi dalla lettura del best seller dell'anno, osannato dal pubblico femminile di ogni ceto sociale. Cinquanta sfumature di grigio a cui segue nero e poi Rosso, è la storia di una stagista imbranata che accetta riluttante di intervistare il magnate strafico e milionario Christian Grey, il quale vedendola inciampare nell'uscio del suo ufficio se ne invaghisce perdutamente.
Ma secondo le buone regole che strutturano un racconto di tutto rispetto ecco in agguato le funzioni proppiane che ostacolano la loro relazione. Lui non è sposato, non ha figli, non ha relazioni in corso; è un sadomaso perverso, ben lontano dall'eroe romantico di Via col vento e che al posto di regalarti rose rosse ti chiede di infialarti due sfere di dubbio gusto nelle parti intime.
L'autrice inglese E.L.James ci vede lungo e pensa bene di farcire la trilogia con sfrenati ingredienti erotici. Ma davvero un ventisettenne abbandonato da una madre prostituta ( e con tutte le conseguenze del caso) può redimersi e risvegliarsi a sani sentimenti con l'apparire della verginella senza autostima come Anastasia Steele?
Grazie al passaparola di milioni di donne, la trilogia erotica è diventata la Bibbia della femmina annoiata che sogna di farsi arditamente possedere da un improbabile Christian Grey, depositando in questo romanzo quel desiderio nascosto, irresistibile ed insopprimibile.
Ma e' davvero quello che ogni donna vuole come sostiene il The Guardian ? Forse è solo ciò che vuole immaginare, non subire.
Non sono certa che ogni donna accetterebbe di farsi sodomizzare facendosi appendere al soffitto dopo una estenuante giornata di lavoro. Forse questa trilogia è un fallito tentativo di recuperare quel romanticismo perduto che non ha più potere di scuotere l'eros femminile annoiato del solito sesso alla vaniglia.