Un anno di tempo, 1milione di firme: è questo l'obiettivo di StopVivisection. Con questo traguardo, infatti, l'iniziativa popolarepotrà chiedere alla Commissione europea di abrogare ladirettiva dell'Unione europea 2010/63/UE, definita "per laprotezione degli animali utilizzati a scopi scientifici", e diproporre una nuova direttiva che abolisca in toto la vivisezioneanimale e stimoli lo sviluppodi un percorso scientifico più avanzato.
Oltrealle ragioni dell'etica, secondo le quali è inevitabileaffermare che la vivisezione è una pratica inaccettabile inquanto estremamente dolorosaper gli animali, si adducono anche ragioni scientifiche.
Da anniinfatti i ricercatori hanno dimostrato che i test sugli animali nonforniscono informazioni adeguate per l'uomo, tant'è che moltifarmaci immessi nel mercato sono successivamente stati ritirati inseguito a casi di insuccesso nella pratica chirurgica. La vivisezionedunque è pericolosaanche per la salute dell'uomoe frena lo sviluppo di una ricerca biomedica più avanzata.
Daaprile 2012 con la raccolta firme di iniziativa popolare èpossibile partecipare direttamente alla vita legislativa europeaproponendo temi sui quali l'Unione Europa ha le competenze perlegiferare. Ogni iniziativa deve essere sostenuta da un milione difirme di cittadini di almeno 7 paesi dei 27 Stati membri. Entro tremesi dal deposito delle firme, la Commissione Europea saràobbligata a prendere una posizione sul tema dell'iniziativa e acomunicare ufficialmente come intenderà agire.
StopVivisection ha ricevuto la conferma della registrazione del testodell'iniziativa popolare il 22 giugno 2012 e il 1 novembre 2013 èil termine fissato per la chiusura della raccolta firme. Persostenere l'iniziativa ciascun cittadino potrà firmare onlinesul sito ufficiale di Stop Vivisection oppure potrà scaricareil modulo cartaceo da compilare a mano.
Chi vorrà potràprendere contatto con il comitato più vicino o addiritturacostituire un comitato locale per diffondere l'iniziativa edistribuire materiali di sensibilizzazione tra amici e colleghi dilavoro.