Il tour europeo di Justin Bieber non sta mancando di sollevare polemiche, stavolta per una gaffe non da poco. Dopo aver fatto imbestialire le mamme londinesi con il suo ritardo, aver fatto preoccupare tutti con un malore non da poco (ma di questo non è lui il colpevole, semmai la vittima), stavolta il cantante canadese è andato a toccare una corda che vibra da sempre, ossia il tema dell'Olocausto.
In pratica, Justin Bieber si trovava in Belgio, tra un concerto ad Anversa e un altro ad Arnhem , in Olanda, quando ha pensato bene di far tappa ad Amsterdam come turista.
Ma non si pensi che Bieber si sia dedicato alle mille distrazioni che la città offre, dal porno ai coffee shop, piuttosto si è cimentato con il turismo culturale, andando a visitare, tra gli altri, il luogo che fu il nascondiglio di Anna Frank, la ragazza ebrea che trovò la morte a Wietzendorf Bergen Belsen e la cui vicenda umana è stata raccontata di suo pugno in un diario, che è stato pubblicato in tutto il mondo.
Niente di male, non fosse altro che Bieber ha lasciato un commento non poco immodesto nel libro degli ospiti del luogo che è diventato un simbolo dell'orrore e della violenza umana: "Essere venuto qui mi ha davvero ispirato - ha scritto il cantante - Anna è stata una grande ragazza.
Magari sarebbe stata una belieber". In pratica Bieber ha supposto che Anna Frank sarebbe stata una sua fan.
Una leggerezza che è costata a Bieber moltissime critiche, come spiega il Messaggero, mentre la CNN invece attesta la veridicità del messaggio. Il commento era stato ripostato poi su Facebook alimentando il polverone, anche se dallo staff del cantante sono immediatamente giunte precisazioni sulle intenzioni.