È un libro-antidoto contro la depressione e il pessimismoquello dello scrittore Seligman, professore di sociologia che ha condotto studisulla motivazione, personalità e depressione. Nel suo scritto “Impararel’ottimismo” descrive tecniche per liberare la mente dal pensieronegativo e recuperare il benessere psico-fisico.

Siamo ciò chepensiamo poiché dal pensiero scaturiscono le azioni che descrivono ilnostro destino, così cambiando la formula del pensiero si potrà inciderepositivamente sulla propria stessa vita. Ad esempio, fiducia, determinazione,entusiasmo, pigrizia, tutti influenzano la mente e di riflesso le performance attuate e la realtàpercepita dall’individuo.

Il modo di “guardarela vita” fa la differenza tra ottimisti e pessimisti.

Perseguire l’ottimismo regala salute, migliori risultatinella vita e nelle relazioni, più successo e felicità, ed è la convinzionedell’autore che spiega bene nel libro. L’autore ci tiene a far comprendere allettore che l’ottimismo si puòapprendere interpretando gli eventi con una visione per cui “gli insuccessisono percepiti come occasionali, circoscritti, impersonali e i successi comepersonali, generali e permanenti”, dipendenti dalle abilità della persona, dalsuo impegno ed efficacia comportamentale.

Il pessimista soggiacenel suo “permanente sentimento d’inadeguatezzapersonale” senza controllo sugli eventi che accadono e lo investono.

L’ottimista ammette di controllare la suavita e “trae dall’esperienza ogni indizioche possa confermare e rafforzare la sua convinzione”. È chiaro che l’ottimista è poco incline arassegnarsi, a rimanere passivo dinanzi a ciò che non va e non siauto-commisera e “governa la sua condottain accordo con significati, ragioni e mete aprendosi alla sfera delleopportunità”.

Ottimista è chi sa imparare dall’esperienza, dall’ambiente edal modo in cui applica le sue capacità. Seligman si sofferma sull’idea di “controllo personale” e introduce nellibro i concetti di “impotenza appresa”,ossia reazione di rinuncia e abbandono conseguente al fatto di crederenell’irrilevanza di qualsiasi cosa possa essere fatta; e “stile esplicativo”, ossia il modo di spiegare a se stessi il perchédegli eventi accaduti, è il riflesso della parola che si ha nel cuore.

Bisogna premiarsi essendo ottimisti parlandosi con il dialogo interno in termini chepredispongono al successo e non al fallimento annunciato e spesso auto-indotto.Attorno all’ottimismo l’autore ha costruito un test per misurarlo con il finedi rendere consapevole il lettore del punto in cui si trova, di come si attivadinanzi agli eventi e su quali punti conviene attivarsi per ricostruire il suopensare in termini positivi e di proattività.

Imparare l’ottimismo è un percorso d’apprendimento chel’autore insegna al lettore aiutandolo a riconoscere lo stile che neutralizzail pensiero pernicioso della rinuncia e arrendevolezza, migliorando l’umore conmodi più efficaci per la salute psichica, modificando la sua dialogica interiore.

Per l’autore lepersone che non si arrendono pensano di avere valore e si sentono meritevoli dirispetto e successo, hanno una chiara visione del loro posto nel mondo, nongeneralizzano i loro fallimenti e circoscrivono gli insuccessi, restanocentrati su di sé e sugli obiettivi da raggiungere, continuano a prendere decisionitra possibili scelte che creano.