Oggi è virale il concetto “Social Street”, ossia vivere i rapporti con il vicinatocondividendo idee, partecipazione ed essere meno sconosciuti all’interno deipalazzi. L’obiettivo è di riuscire a socializzarecon i vicini di strada in cui si risiede e instaurare contatti, condividerebisogni, scambiarsi professionalità e conoscenze, iniziare progetti collettivie svolgere una migliore interazione e socievolezza di quartiere.

Le Social Street nascono anche nel nostro Paese e già se necontano varie decine. Il meccanismo parte da internet creando un gruppo chiusodi Facebook gratuito nel qualeriversare necessità, idee, intenzioni da condividere con le persone dellostesso quartiere e poi si passa a conoscersi di persona, scambiarsi favoritrovando le persone più adatte anche per compiere lavori e riparazioni e altro.Si crea una comunità operativa, che sa tenersi compagnia all’interno di unavisione reale-virtuale impiegando le tecnologie social per iniziare a mettersiin contatto e passare alla frequentazione concreta.

Nelle varie città si possono creare delle “strade sociali” per incontrarsi, riconoscersi cittadini attivie nel frattempo la vita Social Street continua sul web, attraverso Facebook,dove ognuno può pubblicare le proprie esigenze, scambiare tempo, abilitàpersonali, saperi o informare. Per creare la propria “Social Street” bastaseguire le linee guida indicate nelsito internet socialstreet.it con l’intento primario di socializzare colvicinato per scambiarsi aiuto concreto, pareri e opinioni, condividere azioniper soddisfare bisogni reali, il tutto condito con finalità sociali e senzalucro. Per gli ideatori, il Social Street non ha una visione politica,religiosa, ideologica di alcun tipo e “raggruppa le persone con l’unicocriterio della vicinanza fra residenti nell’area”.

Formato il gruppo Facebooksegnalarlo a info@socialstreet.it per essere contattati e nel caso gliobiettivi siano di utilità sociale, si verrà inseriti nel portale “SocialStreet”.

Il successo del social street, secondo chi è già presentenel portale, non è dato dal numero dei membri ma dalla capacità d’interagire e reciproca conoscenza che avviene meglioall’interno di gruppi più compatti.

È importante che il gruppo si alimentato daidee, mantenuto “vivo” con iniziative interessanti capaci di creare collettivoe partecipazione, e sia un piacere esserci, senza impegno eccessivo. Perportare avanti il Social Street non servono investimenti finanziari ma lavolontà di interagire con i propri vicini di casa. Ci sono quartieri social adAncona, Bergamo, Bologna, Ferrara, Firenze, Genova, Roma, Milano, Pisa, Parma,Cagliari, Brindisi, Venezia, Torino, Pisa, Treviso, Taranto, Siena, Siracusa eSavona.