Zara inciampa sul proprio pigiama; la famosa catena di Moda spagnola ha commesso una gaffe quando ha messo in vendita un pigiama per bambini che ricorda in modo incredibile la divisa a strisce con una stella di gialla cucita a vista, utilizzata dai nazisti della seconda guerra mondiale per vestire gli internati nei campi di concentramento. Il capo in questione era acquistabile in diversi negozi tradizionali e anche online, non solo in Europa; Israele era tra i Paesi dove il pigiama risultava disponibile alla vendita. Il richiamo alle vicende dell'Olocausto ha scatenato immediatamente le polemiche nei social network, oltre all'intervento di numerose associazioni che combattono contro il dilagare dell'antisemitismo.

Com'è fatto il pigiama di Zara che ricorda i lager

Il pigiama incriminato è composto da maglietta e pantaloni a strisce orizzontali parallele, di colore bianco e blu. Ma ciò che fa più specie è la grande stella a sei punte gialla (simile alla stella di David) che campeggia nella parte frontale alta della maglietta. Gli stilisti della casa di moda hanno spiegato che il loro intento era molto diverso, perché il capo è ispirato al Far West. A conferma di ciò, hanno indicato il fatto che al centro della stella fosse incisa la parola "sceriffo". Oltre a ciò, la divisa indossata nei campi di concentramento aveva righe verticali.

Il Cicad: semplicemente intollerabile

Secondo l'associazione che tutela il ricordo dell'Olocausto, un fatto simile resta semplicemente intollerabile, perché ricorda terribilmente le tante sofferenze vissute dagli ebrei nel corso della seconda guerra mondiale.

In breve tempo Zara ha ritirato il prodotto dai propri negozi e dal sito di e-commerce, porgendo le proprie scuse ai clienti. Probabile che il tutto sia riconducibile all'inesperienza di qualche giovane stilista, ma non è la prima volta che il noto marchio di moda incorre in simili sviste. Nel 2007 scoppiò una polemica simile quando mise in vendita una borsa con alcuni simboli che potevano sembrare svastiche. Anche in quel caso arrivarono immediatamente le scuse del marchio e il ritiro dai negozi.