Per tanti turisti italiani, soprattutto quelli più giovani, quando si va all'estero due sono le tappe obbligate: gli Hard Rock Cafè e la catena Starbucks. La prima è una catena di ristoranti tematici fondata nel 1971 a Londra e ormai sempre più diffusa in tutto il Mondo, avente come tema il rock con tanto di strumenti esposti. La seconda è la più grande catena di caffetterie americana fondata a Seattle. Se la prima è però presente anche in Italia, seppur in poche città con alta vocazione turistica (Firenze, Roma e Venezia), la seconda non ancora.

E ciò ne implementa il fascino e la voglia di esserci, sedersi e gustare un caffè o magari un dolce, mentre si parlotta con amici o partner o si è connessi a internet in solitudine. Ma gli amanti di Starbucks non disperino. Presto arriverà anche nel nostro Paese.

D'altronde, il fondatore Howard Schultz si ispirò trent'anni fa proprio ai cafèromani. Una ironia della sorte dunque, ma forse, anche una necessità di marketing dovuta all'alta concorrenza di bar in Italia (sui quali abbiamo una forte tradizione) e al fatto che il caffè di base della catena costi tre volte quello nostrano. Ma ormai è giunta l'ora. Cerchiamo di saperne di più su questo progetto.

Possibile collaborazione con l'imprenditore Antonio Percassi

Da circa un anno la squadra di manager di Seattle, è in trattativa Antonio Percassi, 62 anni, nato a Clusone in provincia di Bergamo ed ex calciatore del Cesena e dell’Atalanta. Società di cui oggi è anche proprietario. Ma, soprattutto, un autentico stratega nel campo dei centri commerciali.

Basti pensare che è il fautore dell'espansione commerciale dei Benetton, nonché di quella della sua concorrente più acerrima: la spagnolo Zara. Inoltre, proprio quest'anno ha fatto sì che i negozi di lingerie Victoria’s Secret si espandessero anche in Italia. Dunque, chi meglio di lui a cui affidare l'espansione di Starbucks in Italia?

Prima sede a Milano nel 2016

L'avvicinamento della catena di caffè all'Italia si è già avuta con l'introduzione di prodotti quali Frappuccino, Caramel Mocha ma anche Espresso macchiato, Doppio e Americano. L'idea è quella di portare la catena nei centri città, dove si incontrano banchieri, avvocati, imprenditori e professionisti. I quali, per lavoro, necessitano di parlarsi in modo riservato e di usufruire di una buona connessione wi-fi. Ovviamente poi c'è un altro fattore: il flusso dei turisti, sempre attratti dalla catena. Nonché di studenti universitari. L'ufficialità dovrebbe arrivare entro Natale e la prima città designata dovrebbe essere Milano, ma dal 2016. Di sicuro però arriverà in altre importanti città italiane. Vi aggiorneremo su eventuali sviluppi del progetto.