Pare che, nel lontano 1833, lo scrittore Honoré de Balzac ebbe modo di scrivere, dimostrando un certo maschilismo, che “ogni donna la sua fortuna ce l’ha fra le gambe”. Certo, esistono frasi ben più profonde, o romantiche, o quello che vi pare, per descrivere le donne, ma, per parlare di questo specifico argomento, nessuna sembra tanto appropriata. Parliamo di donne e di birra. Del legame fra birra e donne molti potrebbero raccontare aneddoti spicci, però la faccenda non è quella che si può immaginare.

La faccenda è: infilare una donna dentro una birra

L’idea viene dal sito The Order of Yoni, che ha lanciato una campagna di crowdfunding per trasformare in realtà il sogno di chiudere l’essenza di una donna dentro una bottiglia di birra. Lo slogan parla della prima birra al mondo con “vaginal lactic acid”. Non c’è bisogno di tradurre: le parole inglesi significano con puntualità e precisione le loro simili in italiano. Il progetto è quello di aromatizzare la bevanda utilizzando un prelievo biologico delle zone più recondite del corpo femminile, con tanto di utilizzo di modernissime biotecnologie. Quelli di Yoni (termine che, in sanscrito, significa vagina, come ci tengono a precisare sul sito) raccontano di avere messo a punto un sistema sicuro per riuscire nel loro intento, nonché di avere selezionato la modella ceca Alexandra Brendlova come fonte di ispirazione, diciamo così, dopo una lunga ricerca.

E il prodotto finale è finito in una elegante bottiglia nera con etichetta dorata.

150 mila euroed è fatta

Ora, per la commercializzazione, occorrono 150 mila euro, e quindi è stata lanciata la campagna di raccolta fonti tramite il sito indiegogo.com. Chiunque voglia donare si senta libero di farlo, dicono. Per i più generosi, fra l’altro, c’è la possibilità di avere una birra personalizzata al sapore della loro “girlfriend” e quindi, diciamolo senza timore, è davvero impossibile tirarsi indietro.

Dopo tutto, questo è un mondo in cui tutto o quasi diventa merce, perciò, se le cose stanno come scriveva Balzac, non si può di certo lasciare che di quella fortuna godano solo le donne. La prossima estate, insomma, si potrebbe ordinare tutti una vaginal beer. Tu, tesoro, cosa prendi? E niente battute da osteria, per favore. Speriamo solo di trovarci appiccicato alla schiena un bel pesce d’aprile, o che si tratti di una bufala, anche se, per il momento, tutto questo non sembra essere uno scherzo.