Dopo l'interruzione della diretta streaming della ISS sono state tante le persone che hanno cominciato a pensare che qualcosa di paranormale stesse accadendo nel nostro Sistema Solare. Questa estate, sono stati davvero tanti gli avvistamenti UFO fatti sul nostro pianeta e non solo. Infatti, la sonda Opportunity, inviata dalla NASA su Marte, ha fotografato quella che apparentemente sembrerebbe una scarpa. Per ora gli scienziati non si sono ancora pronunciati riguardo all'oggetto in questione, ma sembra molto probabile che in realtàgli alieni non c'entrino nulla.
I complottisti
Secondo il famoso ufologo Scott C. Waring quella potrebbe essere proprio la scarpa di un alieno, la cui civiltà potrebbe essere stata distrutta da qualche terribile guerra avvenuta molti anni fa. Quella scarpa sarebbe la prova evidente che anche se ora non c'è più una razza di alieni sia realmente esistita. L'ufologo ha scritto nel suo blog che oltre ad una guerra, l'intera razza marziana potrebbe essere stata sterminata da qualche evento catastrofico. Le spedizioni umane su Marte, programmate dalla NASA, mediante le quali potremmo sincerarci della reale origine degli oggetti trovati, non potranno essere effettuate prima dellametà del 2030. Nonostante questo ci sono molte compagnie private che stanno lavorando all'ambizioso progetto e che forse potrebbero accorciare i tempi.
Strani oggetti rinvenuti su Marte
La strana immagine della scarpa non è l'unica che ci è arrivata da Marte. Sono state infatti estrapolate dalle immagini inviate dalle varie sonde lanciate sul Pianeta Rosso, numerosissime rocce che sembravano facce di alieni, resti marziani e perfino qualche scheletro. La maggior parte delle volte gli oggetti non ben identificati facevano semplicemente parte del suolo marziano ed erano delle semplici formazioni minerali.
Probabilmente anche questa volta, la scarpa marziana è semplicemente una roccia del pianeta e non qualche indumento alieno che dopo milioni di anni dalla scomparsa di una civiltà marziana sia arrivato intatto fino ai giorni nostri, per essere fotografato dalle nostre sonde.