In questa giornata abbiamo deciso di analizzare una delle novità più attese di quest’anno per quanto riguarda il panorama videoludico italiano: si tratta di ‘Kingdom Come: Deliverance’, sviluppato dalla Warhorse Studios e prodotto da Deep Silver. Il gioco, distribuito dall’importante azienda europea Koch Media, è disponibile per le piattaforme Sony Playstation 4, Xbox One e pc; qui di seguito vi riportiamo una lunga analisi su questo recente prodotto.

Recensione per ‘Kingdom Come: Deliverance’ per Sony Playstation 4

La trama è ambientata nella Boemia del quindicesimo secolo e il protagonista principale è il giovane Henry, figlio di un fabbro che vive in un piccolo villaggio di una regione devastata dalla guerra e dalla fame.

Andremo così a rivivere i tempi del Medioevo, in un’ambientazione estremamente realistica che ripropone in maniera molto fedele l’architettura e i costumi tipici di questa particolare era storica.

‘Kingdom Come: Deliverance’ è un gioco di ruolo caratterizzato da un open world immenso e liberamente esplorabile. La missione principale è accompagnata da un’infinità di missioni secondarie che vanno a fortificare e completare al meglio il profilo del nostro giovane Henry, arricchendo così un gameplay frizzantino e di buon livello (anche se migliorabile, visto che può capitare che a volte si attacchi in leggero ritardo o non si riesca ad evitare i fendenti degli avversari).

Ci ritroviamo quindi nel 1403 in Boemia, dove la mancanza di una forte figura di potere ha favorito la crescita di una moltitudine di signori locali pronti a darsi battaglia per avere il dominio assoluto sul territorio.

In un feroce scontro hanno perso la vita i genitori e gli altri abitanti del villaggio di Henry, che nonostante la giovane età non riuscirà a fare a meno di sentire il bisogno di vendicarsi per questo atto di crudeltà. Senza anticipare troppo sulla trama, sarà a questo punto Lord Radzig Kobyla a prendersi cura del ragazzo e introdurlo nel mondo delle armi.

Uno dei punti di forza di questo prodotto è sicuramente l’immensa libertà d’azione: possiamo gestire ogni situazione come meglio preferiamo, in quanto non c’è un unico approccio per raggiungere l’obiettivo finale. La vastità del paesaggio e il realismo maniacale dei dettagli fa vivere a trecentosessanta gradi l’aria che si respirava facendo un tuffo nel passato nel Medioevo, dove non solo con la spada si ha la meglio nella missione. Le scelte che prenderemo e soprattutto le risposte che decidiamo di dare ai diversi interlocutori cambieranno le dinamiche di gioco di ‘Kingdom Come: Deliverance’. Il nostro voto? 8/10.