Come da tradizione Capcom continua il suo trande e dopo Resident Evil 2 Remake arriva quindi il turno di Resident Evil 3 Nemesis Remake. Il titolo, pur non rappresentando una novità assoluta (soprattutto per gli utenti PC più "anziani", che probabilmente hanno giocato ed apprezzato i tre Alone in the Dark), era ottimamente confezionato, sia nella meccanica sia nell'atmosfera e ottenne un grandissimo successo praticamente ovunque.

Ben tornati a Raccoon City

Nel primo episodio Jill Valentine e Chris Redfield, due membri della S.T.A.R.S. (le forze speciali di polizia di Raccoon City), si trovano a dover investigare sulla misteriosa scomparsa di alcuni cittadini.

La loro ricerca li porterà a esplorare una villa nei dintorni della città, in cui una multinazionale chiamata Umbrella conduce strani e pericolosi esperimenti biogenetici. In Resident Evil 2 il pericoloso virus mutante della Umbrella si diffonde per Raccoon City, con effetti devastanti. Leon Kennedy, un poliziotto al suo primo giorno di lavoro e di Claire Redfield, sorella di Chris, venuta in città per avere notizie del fratello, devono cercare di fuggire e di porre fine all'orrore provocato dalla follia della multinazionale. In Code Veronica (episodio fuori dalla numerazione "ufficiale") vestiamo ancora una volta i panni di Claire, catturata mentre era in cerca di indizi per trovare Chris e portata sull'isola/laboratorio della Umbrella stessa.

Inutile dire che le cose si mettono subito male e una nuova ondata di non-morti renderà difficile fuggire dall'isola. Ed ecco che parliamo di questo terzo capitolo dove saremo Jill Valentine, cui scopo è di cercare di fuggire dalla città ormai totalmente in mano ai non-morti. A nulla sono valsi infatti i tentativi di arginare la diffusione della malattia, sia da parte della polizia locale che da parte dei corpi speciali della Umbrella, inviati sul campo più che altro per cercare di mettere tutto a tacere.

La fuga è resa ardua non solo dalle aberrazioni biogenetiche che ci circondano, ma anche da tale Nemesis (da cui il nome del gioco), un mostro discretamente potente che ci perseguiterà per tutto il gioco e pare abbia un conto in sospeso con i membri della S.T.A.R.S. stessa. Sempre a beneficio di quei due/tre che non hanno mai visto un Resident Evil, passiamo a descrivere brevemente (anche perché non è che ci sia molto da dire) la meccanica del gioco.

Resident Evil 3: Nemesis Remake è un tipico arcade adventure. In pratica, si tratta di muovere il nostro alter ego (che può camminare, correre, sparare, ma non saltare) attraverso i vari ambienti, cercando indizi utili al proseguimento dell'avventura, risolvendo qualche enigma e, soprattutto, cercando di sopravvivere alle orde di non-morti facendo fuori tutto quello che ci si para davanti, con un arsenale dapprima alquanto scarso, che naturalmente si rimpolperà a mano a mano che si prosegue. La componente avventurosa è ovviamente ridotta ai minimi termini: si va dal classico "trova chiave/apri port"”, al "combina oggetto A con oggetto B e piazza l'oggetto C così ottenuto al posto giusto". Nulla di particolarmente complesso e/o frustrante, quindi.

Del resto la serie si è sempre distinta per la sua grande immediatezza, facendo perno più sull'azione e sul sangue che non sugli enigmi. Naturalmente Capcom si è guardata bene, ancora una volta, dall'apportare cambiamenti sostanziali alla struttura base dei suoi survival horror. Scelta quantomeno discutibile visto che il primo episodio della saga risale ormai a un lustro fa (un'eternità, videoludicamente parlando). Tuttavia bisogna riconoscere che qualche piccolo sforzo per rendere più vario il gameplay e allungare la longevità globale del gioco è stato fatto.

In conclusione

Come per Resident Evil 2,non aspettatevi cambi radicali nella trama, in genere si tratta sempre di scegliere se combattere o fuggire, tuttavia questo escamotage ha permesso di produrre finali diversi e, come si diceva prima, di aumentare il fattore rigiocabilità.

Il resto è rimasto totalmente invariato: ci sono le piantine per curarsi, gli spray medici, la solita documentazione (foto e diari) sparsa qua e là e la classica, ma utilissima, mappa, per non perdersi nei meandri cittadini. Un titolo che consigliamo caldamente di avere e giocare o rigiocare per chi lo ha apprezzato ai tempi della prima Playstation.