Dopo la polemica scoppiata in seguito all'esposizione dei suoi cartelloni pubblicitari a Milano, la modella argentina Belen Rodriguez ha deciso di rispondere e dire, finalmente, la sua. La questione, infatti, ha posizionato la città della moda al centro del Gossip italiano, a causa della bizzarra richiesta avanzata dagli abitanti. Corso Buenos Aires, infatti, sarebbe stato tappezzato dalle gigantografie della showgirl che viene ritratta in pose sensuali e provocanti per una campagna pubblicitaria di Jadea. L'accusa, quindi, è quella di distrarre i guidatori e di rappresentare un vero e proprio pericolo per la circolazione.
È per questo motivo che la popolazione milanese, rappresentata dal presidente del comitato Venezia-Buenos Aires, Paolo Uguccioni, avrebbe richiesto la completa rimozione dei cartelloni di intimo.
Intervistata dal Corriere della Sera, la modella argentina ha espresso la sua incredulità riguardo alla vicenda. Belen, infatti, non crede assolutamente che qualche italiano si sia davvero lamentato, ma pensa piuttosto che si tratti di un'iniziativa volta ad attirare maggiore pubblicità su sé stessi. La modella, inoltre, ammette la natura provocante delle foto, ma ribadisce che gli scatti sono comunque raffinati in quanto "le mutandine rimangono al loro posto e nessuno se le toglie".
La donna, poi, continua l'intervista affermando che una questione di così poco conto, non dovrebbe nemmeno essere sollevata in questi duri tempi di crisi.
Stando alle sue parole, infatti, i veri problemi degli italiani non sono questi, bensì le tasse e la mancanza di soldi e lavoro. La showgirl, quindi, invita tutti coloro che hanno fatto le segnalazioni ad occuparsi di altro, in quanto le questioni che meritano di essere affrontate nel Paese sono ben più profonde. "Se lo stipendio non basta, non credo proprio di essere tra le preoccupazioni degli italiani", così ha terminato la saggia modella che, ancora una volta, smentisce la credibilità delle contestazioni e chiede di risolvere, piuttosto, la situazione delle buche sulle strade.