La figlia di Mike Bloomberg, uno degli uomini più ricchi al mondo, rivela quali sono state le sue tecniche ed i metodi adottati per raggiungere l'apice della sua strabiliante carriera.

Le sfide della vita: la Bloomberg si racconta

Di famiglia ricca, Georgina Bloomberg, la figlia di Mike Bloomberg, fondatore di Bloomberg LP, non ha avuto una strada facile per raggiungere il successo. La fantina statunitense di 33 anni non ha potuto contare su aiuti familiari nella sua strada per il successo. Si è data da fare con forza di volontà e coraggio la giovane campionessa del panorama ippico statunitense che ha partecipato ai giochi Panamericani.

La Bloomberg è fortemente impegnata nella difesa dei diritti degli animali.

"Fin da bambina" rivela la Bloomberg "odiavo il cognome che portavo, perché ero vista semplicemente come la figlia di un personaggio importante. Mi sono allontanata da questo nome in tutti i modi; tuttavia, diventata adulta, ho capito che potevo usarlo nelle cause in cui credevo". La bloomberg, autrice anche di una serie di libri "The A Circuit", afferma di "non sentirsi una buona scrittrice", tuttavia questa esperienza è stata importante per lei dal punto di vista deil giudizio della gente "mi sono affidata ad un aiuto sceneggiatore, tuttavia sono orgogliosa di come si è rivelata la serie".

Donare agli altri e rispettare le persone

Oggi Georgina Bloomberg corre al Pegasus Therapeutic Riding, a Brewster, dove aiuta ogni anno molti bambini con disabilità a cavalcare. "Questa è una delle cose della mia vita di cui sono più orgogliosa; ho notato che non era presente nessun centro come questo, pertanto ho deciso di crearlo".

Georgina, che ha un figlio piccolo, ha affermato di volergli trasmettere un importante valore derivante dalla sua famiglia "Ho imparato dalla mia famiglia che è importante apprezzare tutto ciò che abbiamo. Tuttavia arriva un momento in cui dobbiamo donare qualcosa agli altri. Se siamo in vita è per una ragione". Come afferma la Bloomberg, è importante anche imparare che "la ricchezza non deve determinare il modo in cui trattiamo le altre persone; chiunque va trattato con rispetto, senza pensare che sia migliore di altri soltanto perché è ricco."