E' finita nell'occhio del ciclone per la sfilata in abito succinto al Festival di Venezia. Dayane Mello rompe il silenzio e replicaai denigratori. Tante le critiche ricevute sui profili social per l'abito indossato. Anche alcuni seguaci hanno rilevato che la ventisettenne avrebbe potuto fare a meno di indossare l'abito di Matteo Evandro. La brasiliana dopo aver incassato invettive ed epiteti di ogni genere ha deciso di replicare ad alcuni post pubblicati su Instagram. Dayane Mello ha precisato che si sente una donna fortunata perché ha la libertà di poter vestire secondo i suoi gusti.

La modella non ama le limitazioni e lo lascia chiaramente intendere nel commento social. La brasiliana ha evidenziato che girare "troppo vestita" gli crea un senso di fastidio.

'Non amo girare troppo vestita'

Dayane sottolinea le sue origini brasiliane e che non ha nessuna intenzione di rinnegare il suo stile di vita. La modella non disdegna di criticare gli italiani: "La mia cultura mi permette di vestirmi così". In buona sostanza la ventisettenne evidenzia come i brasiliani siano decisamente più tolleranti. Secondo la modella l'abito osè che ha diviso la criticanon avrebbe suscitato particolari reazioni nel suo paese. Dayane Mello ha invitato i contestatori ad occuparsi della cura del proprio corpo e di non perdere tempo a scrivere sul suo profilo Instagram.

Affermazioni che hanno provocato ulteriori polemiche.

La stoccata su Instagram

La brasiliana va avanti per la sua strada ed a distanza di pochi giorni ha nuovamente fatto discutere per aver indossato un top provocante. Dayanel'ha mostrato con orgoglio su Instagram ed ha accompagnato la foto con un post eloquente: "Zitta e ammira".

Un chiaro messaggio a chi in queste ore continua a criticarla per l'abito indossato al Festival di Venezia. Testimonial di importanti marchi di biancheria intima Dayane ha archiviato con soddisfazione l'esperienzain laguna. Non sono mancati gli elogi. Tanti i complimenti ricevuti dai fanbrasiliani. La modella è pronta ad accettare nuove sfide e, se necessario, a sfilare con abiti che lasciano poco all'immaginazione.