Emergono nuovi dettagli sulla morte del più grande narcotrafficante colombiano, Pablo Escobar, non sarebbe stato ucciso dagli ufficiali, ma si sarebbe suicidato.
Narcos
Le storie intorno alla vita del trafficante di Medellin è un intrecciarsi di realtà e leggende, che lui stesso ha tentato di alimentare durante il corso della sua vita. Sulla scia delle sua gesta si ispira la serie tv Narcos, creata da Chris Brancato, Carlo Bernard e Doug Miro per Netflix, in onda la seconda stagione, ma già rinnovata una terza per il 2017 e una quarta.
La serie narra del cartello di Medellin e la diffusione della cocaina, droga al tempo poco conosciuta negli Stati Uniti, guidato dal narcotrafficante Pablo Escobar.
Nella serie vengono messi a contrasto due lati contrapposti della personalità di Escobar: da una parte un uomo di umili origini che cerca, con crudeltà e ferocia, di aumentare la sua ricchezza tramite il traffico di cocaina, dall’altra l’amore che prova verso la famiglia ed i suoi figli, a quali cerca di trasmettere valori che sono totalmente opposti alle sue azioni.
Pablo Escobar si è suicidato
Il figlio del narcotrafficante, Juan Pablo, che ha cambiato nome in Sebastian Marroquin, dopo aver dichiarato che la serie prodotta da Netflix non è fedele alla realtà dei fatti (indicando 28 errori fattuali), in una recente intervista al SunOnline (in occasione della presentazione del suo libro incentrato sulla vita del padre) ha svelato alcuni dettagli sulla morte di Escobar; infatti il narcotrafficante, non sarebbe stato ucciso dagli ufficiali, ma nel caso in cui fosse caduto in rovina del suo impero, era previsto il suicidio in modo tale da non poter essere preso in ostaggio e così facendo avrebbe protetto anche la sua famiglia.
Il figlio di Escobar dichiara "Non mi nascondo perché non voglio nascondermi. Non ho ucciso nessuno, non ho fatto alcun danno. Non sono orgoglioso delle sue violenze, ma sono orgoglioso del suo amore per la mia famiglia. Ha fatto cose che l’hanno reso amato e altre odiato, questo è mio padre".