Uomini e donne è il programma condotto dalla bravissima Maria De Filippi in onda tutti i giorni, dal lunedì al sabato, le cui storie del trono classico hanno fatto appassionare tutti i telespettatori del programma Mediaset. La coppia più famosa dell'ultimo trono classico estivo/invernale è sicuramente quella formata da Claudio Sona e Mario Serpa, reduci dal primo trono gay. I due fidanzatini sono sicuramente al centro di ogni Gossip, tanto che Claudio ha deciso di parlare di nuovo del suo rapporto con Mario per puntualizzare alcune cose riguardo la loro relazione, rapporto con i fans e il lavoro.
Ecco cosa ha dichiarato Claudio!
La separazione
Claudio Sona e Mario Serpa si sono conosciuti grazie al primo trono gay che Maria De Filippi ha deciso mandare in onda nel primo pomeriggio di Uomini e Donne. Sicuramente, questo messaggio forte che è arrivato a tutti i telespettatori italiani servirà per eliminare una volta per tutte i pregiudizi che la gente ha nei confronti degli omosessuali. Come sappiamo Claudio Sona ha un bar da gestire a Verona, mentre il suo ragazzo Mario ha un lavoro a Roma presso un famoso negozio di abbigliamento e quindi sono costretti a fare i pendolari per vedersi. La loro lontananza fa allarmare i numerosi fans e Claudio ha deciso di mettere i puntini sulle 'i'. Il veronese ha rassicurato tutti sulla lontananza che lo divide da Mario che non è affatto dovuta a dei problemi di coppia, ma per motivi esclusivamente lavorativi.
Claudio non può lasciare il suo bar e Mario ha un lavoro a Roma presso un famoso negozio di vestiti e, ovviamente, tutto questo li costringe a fare i pendolari su e giù per l'Italia pur di vedersi e stare insieme. Il Sona ha ringraziato successivamente tutti i fans che hanno deciso di fare un regalo di coppia a loro e in un video ha mostrato tutto ciò che hanno ricevuto, orgoglioso di avere dei seguaci così bravi. Tra i tanti regali mostrati tantissimi peluche, accappatoi, coperte personalizzate con le foto di coppia, tazze da colazione e un viaggio da scegliere in agenzia.
