Fin dall'inizio della sua esistenza, la Rai ha sempre proposto Serie Tv molto apprezzate. Un tempo si chiamavano sceneggiati, ora fiction. Il nome, dunque, è diventato "british", ma lo spirito e i presupposti sono rimasti invariati. L'obiettivo principale di questi progetti è quello di intrattenere e, al contempo, di occuparsi anche di attualità, provando a lanciare pure dei messaggi educativi per genitori e figli.
Tuttavia i tempi cambiano, e anche le fiction più popolari rischiano di saltare: da quelle più consolidate come "Montalbano" e "Don Matteo", a quelle più recenti come "I bastardi di Pizzofalcone" e "La porta rossa 2".
Vediamo perché.
Fiction a rischio per tetto stipendi
La notizia è stata riportata - come scrive AGI - dal quotidiano "La Repubblica", che cita i dati tecnici del ministero dell'Economia. La testata fa riferimento al tetto ingaggi che non può superare i 240mila euro lordi annui. Questo vincolo, dunque, limiterà i compensi di artisti e giornalisti di livello dal prossimo aprile, e si tratta di una situazione già piuttosto conosciuta, poiché da tempo si parla di una probabile fuga di volti noti dall'azienda televisiva di Stato verso le reti concorrenti.
La limitazione agli ingaggi riguarderà anche attori, sceneggiatori e registi di Rai Cinema e Rai Fiction. Pertanto, sebbene il governo lo scorso 10 marzo abbia assegnato alla Rai il servizio pubblico per altri 10 anni, al contempo le ha anche conferito un preciso mandato: quello di sostenere l'industria dell'audiovisivo e coprodurre opere di alta qualità, di concerto con altre imprese italiane.
Dunque ruolo pubblico sì, ma anche collaborazione e incentivo al privato.
Non solo Montalbano: le fiction a rischio
Quali sono dunque le fiction a rischio? Per capirne di più, bisognerà attendere il contratto di servizio che la Rai stilerà con lo Stato quest’anno, che conterrà le quote vincolanti riguardanti film, serie tv e documentari che il servizio pubblico dovrà acquistare o creare "ex novo".
In generale, rischiano di saltare sia le fiction in divenire, come quelle su Leonardo, Raffaello e Machiavelli, ma anche le produzioni che la Rai pre-acquista, come "Montalbano" o "Don Matteo". Ad ogni modo, non è da escludere a priori che questi progetti possano rientrare nel tetto dei 240mila euro.
Il governo ha già chiesto un parere urgente all'Avvocatura dello Stato, e si sta pensando ad un'apposita circolare interpretativa, già ribattezzata "salva artisti".
Essa si baserebbe sulla legge 244 del dicembre 2007, e più precisamente sull'articolo 3, comma 44.
Anche nel 2007 venne introdotto un tetto agli ingaggi nel comparto statale, che non superasse quello del primo presidente della Corte di Cassazione (magistrato dal grado più alto), escludendo però proprio la prestazione artistica svolta in regime di concorrenza. Dunque, c’è ancora speranza di vedere in televisione il Commissario Montalbano e il prete-investigatore Don Matteo.