Non si fermano le offese di Morgan ai danni del programma televisivo Amici. In una recente intervista, la conduttrice Maria De Filippi aveva fortemente auspicato che tutta questa faccenda venisse subito dimenticata e si tornasse quanto prima ad un clima di serenità. La donna aveva indicato come "nefandezze" le parole di Morgan e giustificato la condotta del programma nei suoi confronti. Ma queste spiegazioni non hanno minimamente toccato le orecchie del cantante, che ancora (sin da quando è stato costretto ad allontanarsi) continua a insultare direzione e membri del format televisivo.

Le ultime offese

Questa volta a finire nel mirino dell'artista è il regolamento del programma, che, stando alle sue parole, non esisterebbe. Intervistato dal giornalista Michele Monina, Morgan ha affermato di aver partecipato a tantissimi programmi simili, e in ognuno di loro ha sempre avuto l'opportunità di analizzare un apposito regolamento scritto, ogni volta che ne ha fatto richiesta. Ma nel caso di Amici, tale regolamento non c'è. Il cantante dice di aver più volte chiesto un chiarimento riguardo le tematiche del voto, e cosa dicessero le regole del gioco riguardo questo punto; venuto a sapere del grande vuoto lasciato dalla produzione su questo tema, l'uomo è giunto alla conclusione che i voti possono dunque essere truccabili.

Da qui, un lungo crescendo di critiche ai danni dell' organizzazione, fino a giungere alla descrizione di questo meccanismo televisivo come “agghiacciante”.

Gli allievi

Altre considerazioni poco gradevoli sono state fatte anche per le condizioni dei ragazzi impegnati in gara, e la loro impossibilità di collegarsi con il mondo esterno.

Morgan ha parlato di un vero e proprio “lager nazista”. I ragazzi sono costretti a vivere in case senza finestre, senza la possibilità di avere contatti con i genitori e, addirittura, vengono filmati dalle telecamere anche quando sono in bagno. Il cantante termina questa sua lista raccontando le sue esperienze personali in quei luoghi, da lui definiti come “agghiaccianti” e “grigi”.

Negli uffici della direzione gli veniva continuamente detto che i suoi sistemi non andavano bene, non erano in linea con le richieste del programma e andavano perciò rivisti. Non solo lui, ma anche i ragazzi erano vittime di questo controllo e di questa manipolazione, visti solo come oggetti da manipolare per il mercato.